Elenco lavori gravosi in estensione: Ape sociale diventa strutturale?

Spuntano importanti novità in merito all’Ape sociale, l’anticipo pensionistico che è riservato solo ad alcune categorie di lavoratori. Tramontate ormai definitivamente le ipotesi di estendere la Quota 41 per tutti e di far continuare Quota 100, si sta ragionando su misure previdenziali che non aumentino le spese, ma che consentano comunque di alleggerire i rigidi paletti del sistema Fornero vigente. Tra le misure al vaglio del governo vi è anche un lavoro sulla pensione anticipata Ape social, e più precisamente sull’estensione dei lavori gravosi, con un elenco che aumenterebbe notevolmente grazie all’inserimento di nuove professioni finora non considerate gravose o usuranti.

Pensionamento Ape social ultimissime: requisiti e beneficiari

Prima di parlare delle possibili novità in arrivo, facciamo un riepilogo sull’Ape sociale e scopriamo, o meglio, ricordiamo di cosa si tratta.

Ape sociale è una misura di pensione anticipata che permette di uscire dal mondo del lavoro a 63 anni di età e 36 anni di contributi, se lavoratori gravosi. L’età contributiva si abbassa a 30 anni in altri casi.

Questa forma di pensionamento anticipato non è per tutti, ma solo per alcune categorie di persone. I beneficiari rispondono ai seguenti profili:

  • Avere effettuato lavori gravosi per 6 anni negli ultimi 7 o per 7 anni negli ultimi 10 e avere 36 anni di contributi;
  • Essere disoccupati;
  • Aver concluso da almeno 3 mesi la percezione della Naspi;
  • Essere caregiver assistendo da almeno 6 mesi un parente di primo grado con handicap grave;
  • Avere un tasso di invalidità pari o superiore al 74%.

Come spiegato sopra, se non si sono svolti lavori gravosi, allora l’età contributiva richiesta è di 30 anni, permanendo quella anagrafica a 63 anni.

Ape Sociale novità: quali potrebbero essere i nuovi lavori gravosi

Non c’è ancora niente di ufficiale, ma nelle ultime ore sta rimbalzando sui media l’ipotesi sempre più concreta di estendere l’elenco dei lavori gravosi, ampliandolo con nuove professioni. Di questo se ne sta occupando la Commissione istituzionale sui lavori gravosi, valutando un documento del 16 settembre 2021, nel quale si trovano ben 207 nuovi lavori gravosi da aggiungere all’Ape Sociale 2022, che potrebbe diventare strutturale: al momento, infatti, la misura è sperimentale. Nata nel 2017, è sempre stata rinnovata annualmente, ma sempre in forma sperimentale.

I lavori gravosi vengono stilati secondo tre parametri principali:

  • La frequenza degli infortuni sul lavoro rispetto alla media generale;
  • Il numero di giornate medie di assenza per infortunio sul lavoro;
  • Il numero di giornate medie di assenza causa malattia.

Le nuove attività gravose passeranno al vaglio del Ministero dell’Economia e del Ministero del Lavoro e solo dopo questo monitoraggio sarà ufficializzata l’estensione con l’inclusione delle nuove attività gravose, permettendo così a chi le pratica di poter accedere all’Ape Sociale, se rispondenti ai requisiti richiesti.

Tra le principali categorie professionali che potrebbero andare ad ampliare la lista dei lavori gravosi troviamo diversi mestieri finora considerati non gravosi. Tra questi spuntano i tassisti, gli autisti di autobus, i falegnami, i saldatori, i bidelli, i macellai, i benzinai, i panettieri, i commessi e i casseri, gli insegnanti delle scuole elementari, i magazzinieri, gli operatori sanitari qualificati, i verniciatori industriali, le guardie forestali e i portantini.

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Quali sono i lavori gravosi oggi

I lavori gravosi che consentono oggi l’accesso all’Ape sociale sono i seguenti:

  • Operai industria estrattiva, edilizia e manutenzione edifici;
  • Conduttori di gru o macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • Conciatori di pelli e pellicce;
  • Conduttori di convogli ferroviari e perosnale viaggiante;
  • Conduttori di camion e mezzi pesanti;
  • Personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedalieere con lavoro a turni;
  • Addetti assistenza personale persone non autosufficienti;
  • Insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori asili nido;
  • Facchini, addetti spostamento merci e assimilato;
  • Personale non qualificato addetto a servizi di pulizia;
  • Operatori ecologici;
  • Operai agricoli, zootecnia e pesca;
  • Pescatori pesca costiera;
  • Lavoratori del settore siderurgico;
  • Lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature;
  • Marittimi a bordo e personale viaggianti trasporti marini.
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