ROMA - ArcelorMittal al centro dell'agenda del nuovo piano di sviluppo industriale del Governo. Infatti, secondo il Governo, ArcelorMittal dovrebbe produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio con impianti nuovi e vecchi. I primi si dovrebbero creare, i secondi si dovrebbero riqualificare. I 10700 dipendenti dell'ex Ilva dovrebbero essere così riassorbiti entro il 2021. In più, il Governo vuole lanciare una proposta da 3,2 miliardi di euro tra il 2020 e il 2025. Si tratta, quindi, di una campagna di investimenti, di cui 800 milioni andrebbero al risanamento ambientale. Invece, 260 milioni andrebbero ai forni elettrici. In più, 1 miliardo e 360 milioni di euro andrebbero a investimenti tecnici. Ulteriori 830 milioni, infine, si useranno per un impianto di produzione pre-ridotto. Quali sono i risultati che il Governo vuole ottenere in questo modo? Emissioni più basse. Infatti, la stima è di ottenere: -28% di anidride carbonica, -60% di polveri, -40% di ossidi di zolfo, -41% di ossidi di azoto, -62% di diossine. Quindi, minori emissioni mantenendo l'occupazione. Il comitato direttivo che si sta occupando della vicenda, invece, è composto da: Mise; Mef; ArcelorMittal; Invitalia; Ilva in amministrazione straordinaria. Si attendono quindi riscontri dal lavoro del comitato.