Arrivederci Cashback, ecco il Bonus Bancomat: come funziona

Il Cashback ha fatto molto discutere negli ultimi mesi. Uno strumento per lottare contro l’evasione fiscale e incentivare i pagamenti elettronici tramite rimborsi, ma che è durato solo 6 mesi. Il Cashback di Stato non scomparirà, ma tornerà a gennaio 2022, per durare un altro semestre per garantire nuovi rimborsi, probabilmente con regole anti-furbetti in più e qualche altra novità. Nel frattempo questo secondo semestre è orfano del Cashback, ma non di un altro strumento che incentiva l’utilizzo del Pos, vale a dire il Bonus Bancomat, che promette e assicura rimborsi fino a 480 euro, ma che al contempo non è rivolto a tutti, bensì prevalentemente alle partite Iva, o per meglio dire, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professioni.

Bonus Bancomat 2021: cos’è e come funziona

Il bonus Bancomat si traduce in tre crediti d’imposta differenti, che quindi si convertiranno in uno sconto sulla tassazione annuale. Il primo va ad azzerare tutte le commissioni pagate dagli esercenti che accettando pagamenti elettronici da parte dei loro clienti e dura fino alla fine di giugno 2022. Il nuovo Decreto Lavoro e Imprese, infatti, va a modificare in via temporanea il DL n. 124/2019, che decretava che le attività con POS potessero fruire di un credito d’imposta che rimborsasse il 30% del totale delle commissioni dovute. La modifica va ad aumentare al 100% il rimborso dovuto dal credito d’imposta. Questo significa che fino al 30 giugno 2022 gli esercenti non dovranno pagare alcuna commissione, ricevendo un rimborso totale da parte dello Stato.

Il secondo credito d’imposta garantisce un rimborso massimo di 160 euro, a copertura delle spese di acquisto, noleggio o installazione del POS effettuate tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022. Tuttavia la percentuale di rimborso è differente in base al fatturato dichiarato nell’ultima dichiarazione dei redditi, seguendo questa scaletta:

  • Oltre 1 milione di fatturato: 10%;
  • Tra 200 mila euro e 1 milione di fatturato: 40%;
  • Fino a 200 mila euro di fatturato: 70%.

Il terzo e ultimo credito d’imposta assicura un rimborso fino a massimo 320 euro ed è rivolto solo ed esclusivamente a tutti quei titolari di partita Iva che installano un sistema di pagamento di ultima generazione, capace anche di archiviare elettronicamente i dati e trasmetterli in via telematica. Anche in questo caso la percentuale del rimborso varia in base al fatturato dichiarato l’anno precedente e quindi:

  • Oltre 1 milione di euro di fatturato: 40%;
  • Tra 200 mila euro e 1 milione di fatturato: 70%;
  • Fino a 200 mila euro di fatturato: 100%.

Come ottenere il bonus Bancomat ed entro quando fare domanda

Per ottenere il bonus bancomat è necessario presentare al proprio commercialista la documentazione che certifica l’acquisto o il noleggio o l’installazione dei dispositivi POS, e quindi fatture e scontrini che serviranno da attestazione delle spese sostenute per ottenere il rimborso. Il bonus Bancomat è fruibile fino al 30 giugno 2022. I codici da inserire nella futura dichiarazione dei redditi non sono ancora disponibili: saranno tuttavia resi noti a breve in un decreto attuativo che uscirà nei prossimi mesi, a cui seguirà una circolare dell’Agenzia delle Entrate con tutte le informazioni utili da sapere.

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