Ex Ilva, basterebbero 3 miliardi per la riconversione

TARANTO – Per le associazioni, i movimenti e i comitati della Città dei Due Mari basterebbero circa 3 miliardi di euro per poter ricovertire l’ex Ilva.

“Ci sembra quanto mai scellerato non considerare l’ipotesi della chiusura in favore del risanamento e della riconversione economica del territorio, che comporterebbe gli stessi costi di questo piano irresponsabile” spiegano.

Infatti, lo Stato ha investito nel polo siderurgico per quasi 10 anni, ma la situazione continua a essere instabile. Grazie al Piano Taranto, per i cittadini ci sarebbero anche i fondi per una totale riconversione.

Questo significherebbe non solo lavoro, ma anche l’intero rinnovamento della città anche dal punto di vista economico.

Infatti, per la riconversione e per le operazioni di bonifica ci vorrebbe forza lavoro. Quindi, gli stessi operai dell’ex Ilva potrebbe occuparsene. Così si eliminerebbero anche le fonti inquinanti.

Le bonifiche porterebbero anche benefici all’ambiente e alla fiscalità del territorio. Quindi, diventerebbero un vero e proprio rilancio aziendale. Infine, la spesa si potrebbe smaltire in 10 anni. Infatti, lo Stato non dovrebbe inserire in Manovra l’intero progetto, ma pian piano, a rate, man mano che si realizzano le nuove fasi.

Nel mese di Gennaio 2020 ci sarà un tavolo, che metterà a confronto non solo le istituzioni sull’ex Ilva, ma anche gli studenti delle scuole superiori di Taranto.

Il tavolo, interministeriale, sarà l’occasione per sottoporre il progetto anche al Governo nazionale, per verificare la presenza delle coperture e le modalità di realizzazione. L’idea dei vari enti coinvolti nel progetto per la riconversione è “farne un vero e proprio manifesto unitario per il cambiamento”.

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