Ex Ilva, i sindacati bocciano il piano e annunciano sciopero

TARANTO – Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra ArcelorMittal e i sindacati sull’ex Ilva.

Infatti, la Cisl al Ministero dello Sviluppo Economico ha dichiarato di respingere il nuovo piano dell’azienda. Infatti, la società franco-indiana vorrebbe 4700 esuberi entro il 2023.

In questo modo, tra le persone in amministrazione straordinaria e le persone in esubero si tratterebbe di 6300 lavoratori che perderebbero il proprio posto al polo siderurgico.

In più, ArcelorMittal ha confermato di voler ridurre 2891 operai già nel 2020 all’ex Ilva. Questo dato è stato reso noto dalla società con delle slide presentate direttamente al Mise. In più, i lavoratori rimasti dovrebbero produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio nel 2021.

Lucia Morselli ha poi dichiarato che la società ha dovuto venire incontro ad uscite di cassa per un miliardo di euro. Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha espresso la necessità di avere un confronto costruttivo nel tempo per poter trovare una soluzione efficace, anche perché entro lunedì il governo mostrerà un suo piano industriale.

Questo piano permetterà di ottenere 8 milioni di tonnellate di produzione all’anno e di tutelare anche i livelli occupazionali. Anche dal ministro è arrivata delusione per questo incontro.

“Il Governo è disponibile a investire, ad essere presente, a partecipare, ad accompagnare l’azienda in questo periodo di transizione” spiega Patuanelli, rilevando però di non aver trovato la disponibilità dell’azienda nel piano presentato ieri all’incontro.

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