Leonardo Grottaglie, trovata l’intesa azienda-sindacati

GROTTAGLIE – Intesa raggiunta tra Leonardo Spa e sindacati a Grottaglie dove ha sede lo stabilimento. L’accordo è arrivato al termine di un lungo vertice che ha coinvolto tutte le parti in causa. Ecco di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate e diramate alla stampa da parte delle principali parti. Infine Mario Turco del M5S si dice soddisfatto dell’accordo con un post Facebook.

Leonardo Grottaglie: l’accordo c’è

“Il protrarsi della crisi pandemica e gli impatti generati dalla stessa sul trasporto aereo civile, con conseguenti ricadute nel settore della produzione di aerostrutture, hanno determinato una progressiva e significativa riduzione dei volumi produttivi per l’anno 2022 che hanno reso necessario il ricorso allo strumento della Cassa Integrazione Ordinaria. Questo istituto sino ad oggi era stato evitato attraverso azioni gestionali e compensazioni territoriali, non più in grado, da sole, di garantire la gestione della contrazione congiunturale della produzione” si legge in una nota dell’azienda.

“La CIGO, quale strumento di flessibilità gestionale, al momento risulta essere il più idoneo ed in grado di assicurare la copertura delle giornate di vuoto lavoro dell’anno in corso preservando la sostenibilità economico-industriale, anche in funzione dell’impegno finanziario assunto da Leonardo con investimenti volti a consolidare la centralità del business aerostrutture attraverso l’aggiornamento tecnologico di programmi e prodotti, stabilimenti e processi produttivi” spiega l’azienda.

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Lucio Valerio Cioffi – Direttore Generale di Leonardo – ha così commentato: “l’intesa siglata in maniera unitaria con le Organizzazioni Sindacali rappresenta un passaggio fondamentale per il superamento di una fase congiunturale legata al protrarsi degli effetti della pandemia che ha causato il più forte calo del traffico passeggeri nella storia dell’aviazione civile. Andiamo avanti – anche proseguendo il confronto con i Sindacati – con il piano finalizzato alla trasformazione e rilancio del nostro business Aerostrutture su cui, tra il 2019 e il 2023, avremo investito oltre 300 milioni di euro”.

“Leonardo, inoltre, insieme ai propri fornitori genera valore economico e sociale sul territorio lavorando per creare una filiera di qualità e un percorso sostenibile di crescita comune – conclude l’azienda -. Insieme al mondo accademico e della ricerca Leonardo lavora per una innovazione aperta alla contaminazione di nuove idee collaborando con i principali atenei delle Regioni in cui è presente”.

Fiom-Cgil

“Nella giornata di oggi è stato raggiunto l’accordo quadro per il rilancio della Divisione Aerostrutture di Leonardo One Company, pesantemente impattata dalla pandemia Covid-19 a fronte della drastica riduzione del trasporto aereo civile, tra l’azienda e il coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm. L’accordo vede esplicitato in maniera dettagliata il percorso che l’azienda ha dichiarato di voler metter in atto per gli anni 2022/2025, illustrato anche negli ultimi incontri nel mese di gennaio, unitamente alla conferma della centralità della Divisione Aerostrutture nel piano industriale di Leonardo One Company. Vengono definiti gli incrementi dei carichi di lavoro anno per anno per tutti gli stabilimenti, insieme agli investimenti strutturali, le iniziative commerciali per le possibili nuove commesse su cui Leonardo è impegnata nelle varie offerte presenti sul mercato, e l’impegno a salvaguardare le aziende fornitrici dell’indotto. Inoltre è stata definita tra le parti per l’anno 2022 la gestione della cassa integrazione ordinaria, l’ammortizzatore sociale che l’azienda aveva richiesto per tutti gli stabilimenti del Mezzogiorno, garantendo per le lavoratrici e i lavoratori della Divisione il minore impatto economico possibile, contemporaneamente alla maturazione di tutti i ratei previsti dagli accordi nazionali e di Gruppo e salvaguardando contestualmente l’impianto del premio di risultato per il 2022″. Lo dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Claudio Gonzato, coordinatore nazionale Aerospazio per la Fiom-Cgil.

“Nonostante il perdurare della fase pandemica che ancora persiste, si è definito un buon accordo – aggiungono Re David e Gonzato – dopo un lungo percorso che ha visto il lavoratori di Leonardo protagonisti con iniziative di lotta, per ribadire la centralità delle attività produttive per il settore civile del trasporto aereo, e la salvaguardia della filiera produttiva per tutto il Mezzogiorno. Il Covid-19 non ferma la contrattazione dentro Leonardo, nonostante il permanere della crisi del comparto del trasporto aereo civile, gettando le basi per agganciare la ripresa quando la stessa si realizzerà, ma soprattutto con una Divisione che dal punto di vista industriale innova i processi e aumenta le potenzialità per una diversificazione delle attività nel settore. Ora serve attraverso i tavoli di confronto nazionali e locali monitorare l’applicazione di quanto definito, al fine di consolidare e incrementare tutti i siti del Mezzogiorno sia dal punto di vista industriale e sia occupazionale” concludono.

Il pensiero di Fim Cisl

“Dopo due giorni di trattativa è stato raggiunto nel pomeriggio di oggi a Roma l’accordo quadro per il rilancio della Divisione Aerostrutture di Leonardo One Company, tra l’azienda e il coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm. La Divisione del Gruppo Leonardo infatti è stata pesantemente colpita dalla pandemia che ha causato il crollo del mercato del trasporto aereo civile, business predominante e centrale per le produzioni che si realizzano nei quattro siti, tutti collocati nell’area del Mezzogiorno d’Italia. L’intesa definisce un accordo quadro, atto al rilancio della Divisione Aerostrutture, attraverso un piano di investimenti da oltre 300 Milioni che si svilupperà nell’arco degli anni 2022 -2025 oltre a dare nuovamente conferma della centralità della Divisione nel piano industriale di Leonardo One Company” dichiarano il segretario Generale Fim Cisl Roberto Benaglia e del coordinatore nazionale Fim Cisl Fabio Bernardini.

Inoltre “Nel dettaglio vengono definiti la gestione dei vuoto lavoro, gli incrementi dei carichi di lavoro, nel periodo di attuazione del piano per tutti gli stabilimenti della Divisione e con essi gli investimenti strutturali, oltre alle iniziative commerciali messe in campo atte a identificare possibili nuove commesse finalizzate ad un implemento e ove possibile, una differenziazione delle attuali produzioni. Inoltre con l’accordo è stata definita per l’anno in corso, la gestione degli ammortizzatori sociali necessari a gestire il vuoto lavoro esistente in tutti gli stabilimenti, integrando gli stessi all’80% del salario lordo mensile, comprensivo degli elementi accessori alla retribuzione, al fine di limitare l’impatto sui lavoratori interessati e la maturazione di tutti i ratei previsti dagli accordi nazionali e di Gruppo salvaguardando con essi anche l’impianto del premio di risultato per il 2022. L’intesa conferma il ruolo strategico della Divisione Aerostrutture già tracciato in questi due anni di lotta contro gli effetti della pandemia” concludono. “Siamo convinti di aver fatto un accordo partecipativo che permette di limitare nel 2022 l’impatto della crisi sui lavoratori ma soprattutto un accordo che dà un grande rilancio internazionale e strategico ai quattro siti del Sud Italia. Il risultato di oggi è frutto di un sindacato che si muove non in termini populisti ma che riesce a combinare le strategie dell’impresa con la tutela e la valorizzazione del lavoro”.

“È stato siglato l’accordo della divisione Aerostrutture presso la sede di Unindustria Roma. L’accordo pone le basi per un vero rilancio dei quattro siti della divisione, partendo da Grottaglie che vede finalmente impegni precisi volti a sciogliere il vincolo della monocommessa produttiva”. E’ questo il commento della RSU Uilm di Grottaglie.

Uilm Taranto, le dichiarazioni

“Siamo riusciti inoltre a far sottoscrivere l’impegno concreto di restringere l’utilizzo della cassa ordinaria al solo anno 2022, prevedendo strumenti alternativi dal 2023, sapendo che Grottaglie tornerà ad un equilibrio tra carichi di lavoro e personale occupato non prima del 2024. Questo ci permette di guardare con maggior fiducia al futuro del sito, avendo costretto l’azienda a non utilizzare gli ammortizzatori sociali come scorciatoia fine a se stessa, ma come un “incidente di percorso” che deve concludersi nell’anno in corso. La Uilm di Taranto unitamente alla sua Rsu, ha deciso però di sottoscrivere l’accordo solo una volta ricevuti gli approfondimenti (che avverranno in questi giorni) a livello territoriale sulla gestione della cassa integrazione (incontro sindacale di merito per analizzare i numeri e le modalità) ,in modo da ricevere anche quelle rassicurazioni necessarie in termini di salvaguardia retributiva richiesti in sede nazionale. Il nostro stabilimento, infatti, sarà impattato da diversi mesi di sospensione totale di attività e necessita quindi di sforzi aggiuntivi da parte aziendale anche sotto il profilo salariale” terminano dalla RSU Uilm Grottaglie.

Parla Mario Turco

“I sindacati e i dirigenti di Leonardo spa hanno chiuso un accordo inerente il trattamento di cassa integrazione guadagni per 2.200 lavoratori degli stabilimenti campani di Pomigliano D’Arco e Nola e degli stabilimenti pugliesi di Foggia e Grottaglie.
La notizia dell’accordo raggiunto fra azienda e parti sociali in merito al trattamento cig del quale fruiranno 2.200 dipendenti di Leonardo spa afferenti a quattro stabilimenti del Mezzogiorno, fa ben sperare per una celere uscita della società da questo periodo di crisi, affinché possa rilanciare le sue attività produttive con maggior incidenza.
La misura garantisce le famiglie di tutti questi lavoratori che, con l’ammortizzatore sociale all’80% della retribuzione e la salvaguardia della 13esima mensilità e di altri diritti, sono fuori dal pericolo di indigenza economica e disoccupazione.”

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Infine “Tuttavia, affinché Leonardo spa possa godere di un rilancio futuro, così come annunciato dal direttore generale Lucio Valerio Cioffi, è necessario tutelare non solo i dipendenti dell’azienda ma anche le imprese della filiera produttiva partecipante alla catena della valore di Leonardo spa, operanti nel comparto della difesa, aerospazio e sicurezza.
Le imprese dell’indotto, quindi, vanno egualmente sostenute con ristori e ammortizzatori sociali, affinché non venga a crearsi un “effetto domino” nel comparto, distruttivo della competitività di tali aziende e che, inoltre, renderebbe la ripartenza della stessa Leonardo spa ancor più complessa.
D’altro canto, è importante sostenere le imprese di filiera puntando anche sulla diversificazione produttiva rispetto alla Leonardo spa, creando nuove e autonome linee di produzione.” Così Mario Turco commenta l’accordo.

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