Nautica: quali difficoltà per il settore?

TARANTONautica ferma, ma ancora resiliente, a Taranto. Infatti, la richiesta di yacht del lusso non si ferma, ma rallenta. Infatti, le aziende lavorano con regime minimo, e le navi sono ferme.

Meglio va alle commesse, perché gli operatori della nautica possono farle slittare di un paio di mesi. Il problema riguarda le forniture e, quindi, il pagamento delle aziende dell’indotto.

In più, spostando le consegne di due mesi, si spostano anche i pagamenti che la cantieristica navale può ottenere. Questo, quindi, significa un cambiamento totale per i business plan aziendali e non solo a Taranto.

La nautica pugliese e tarantina, però, non si arrende. Infatti, è solo rinviato il festival di settore di Genova. In più, le imprese che lavorano per la Marina Militare o per la Guardia Costiera continuano il loro lavoro, pur rispettando le misure di sicurezza dettate dall’epidemia.

Quindi, un mese farà i suoi danni, ma non distruggerà il settore. Gli operatori, però, spiegano e sperano che i tempi di ripresa non siano più lunghi, perché secondo loro ciò comporterebbe un disastro economico.

Per poter riprendere davvero e non restare fermi, però, servirebbe lo sblocco di alcuni protocolli. Infatti, la nautica rientra tra le attività non essenziali e, quindi, se non ci sono commesse pubbliche essenziali, queste attività non possono mettersi in moto.

“Credo che sia il caso di rivedere alcuni protocolli, e di farlo anche in fretta, altrimenti saremo costretti a consegnare le chiavi (…)”. Così ha spiegato l’esperto Paolo Semeraro.

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