Ex Ilva: protesta dell’indotto e bozza dal Governo

TARANTO – Le imprese dell’indotto dell’ex Ilva hanno organizzato ieri un presidio davanti allo stabilimento. Infatti, i pagamenti rassicurati più volte non sarebbero mai arrivati.

In più, sembra che la società franco-indiana non voglia incontrare Confindustria Taranto e gli operatori dell’indotto secondo chi protesta. In tutto, si tratterebbe di 30 milioni di euro, ai quali si dovrebbero aggiungere fatture arretrate di due mesi fa.

Così, il presidente di Confindustria Taranto Marinaro ha dichiarato di prendere atto dell’indisponibilità di ArcelorMittal per risolvere la questione con l’ex Ilva.L’autoconvocazione era da parte nostra un atto dovuto, che ha fatto seguito ad una serie di e-mail con cui sollecitavamo i pagamenti ed alle quali non abbiamo avuto riscontro, così come nessun riscontro abbiamo registrato dopo il nostro avviso di auto convocazione” ha spiegato Marinaro.

Secondo Marinaro, un incontro avrebbe potuto permettere una nuova modalità di pagamento, magari calmierata, per risolvere il problema. Il sit-in arriva dopo la protesta degli autotrasportatori per motivi analoghi.

In più, nel tardo pomeriggio di ieri, c’è stato un incontro con il Prefetto Demetrio Martino, mentre stamattina c’è stato un incontro tra Confindustria e i sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Ex Ilva: bozza dal Governo

Nel frattempo, ci sarebbe una bozza di accordo tra ex Ilva e Governo. L’obiettivo sarebbe trattare fino all’ultimo. Infatti, era prevista una riunione nei giorni scorsi, ma la vicenda del Coronavirus ha tenuto banco, quindi si è data la priorità al virus.

Nella bozza, secondo indiscrezioni, ci sarebbe una partecipazione dello Stato, che si deve quantificare in base al valore attuale del polo siderurgico tarantino.

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