Arpa Puglia ha bocciato il progetto del depuratore: ecco perché

MANDURIA Arpa Puglia ha bocciato il progetto dell’Acquedotto pugliese in merito agli scarichi complementari del depuratore di Manduria, che prevede scarichi per l’appunto nel mare di Colimena e al suolo presso San Pietro in Bevagna in contrada Marina. L’Arpa pugliese ha sottolineato cinque importanti criticità che di fatto hanno determinato parere negativo, come riporta anche il diretto redi La Voce di Manduria Nazareno Dinoi.

Le criticità emerse dall’analisi del progetto da parte di Arpa Puglia

Dalla corposa relazione è emerso il potenziale pericolo dello scarico emergenziale a Torre Colimena che è collegato in via diretta con il mare. Messi in dubbio anche alcuni calcoli tecnici, per non dimenticare l’assenza dei criteri qualitativi dei reflui e delle acque marine. Assente anche il controllo sulle emissioni odorigene. Nella relazione si legge infatti che “non risulta un protocollo per il monitoraggio della qualità dell’aria e di eventuali molestie olfattive né nell’area prossima al depuratore, né in prossimità dei buffer ecologici“. Inoltre “Non è presente una valutazione dell’impatto odorigeno delle emissioni derivanti dal nuovo depuratore potenzialmente impattanti sulla zona Urmo Belsito rientrante nel comune di Avetrana”.

In merito alla possibile compromissione dell’equilibrio marino, nel report si denuncia il fatto che non sia stata presa in considerazione l’eventuale componente faunistica bentonica di fondo molle “che potrebbe caratterizzare i sedimenti del fondale del bacino”, né “eventuali specie ittiche che risalgono lungo il canale di collegamento con il mare”. Da qui la necessità di “approfondire le analisi sulla matrice biologica presente nel bacino, indagando lo stato di salute degli elementi di qualità biologica ivi presenti”.

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