Taranto “Zona Sacrificio”: Onu senza mezzi termini

TARANTO – In una relazione che prende di mira l’operato dei governi di alcuni Stati sotto alcuni aspetti chiave, l’Onu ha definito Taranto una Zona Sacrificio a causa dell’ex Ilva, che con un tasso di inquinamento elevato ha compromesso la salute delle persone che abitano in città e violato i diritti umani. “Una macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità”, si legge nel report, con riferimento a tutte quelle zone di sacrificio (non solo Taranto) mal gestite dai governi. Così, dalla relazione si evince anche il comportamento dei governi totalmente opposto allo sviluppo sostenibile che oggi viene tanto perseguito, con tanto di danni alle generazioni di oggi e di domani.

Il duro rapporto dell’Onu sulle zone di sacrificio

“La perdurante esistenza di zone di sacrificio è una macchina sulla coscienza collettiva dell’umanità. Spesso create dalla collusione di Governi e imprese, le zone di sacrificio sono l’opposto diametrale dello sviluppo sostenibile, danneggiando gli interessi delle generazioni presenti e future. Le persone che abitano le zone di sacrificio sono sfruttate, traumatizzate e stigmatizzate. Sono trattate come usa e getta, le loro voci ignorate, la loro presenza esclusa dai processi decisionali e la loro dignità e diritti umani calpestati. Le zone di sacrificio esistono negli Stati ricchi e poveri, nel nord e nel sud”, è il duro commento che si legge nel rapporto.

Taranto ha pagato caro

Taranto è presa come caso eclatante a causa dell’acciaieria Ilva, che “da decenni compromette la salute delle persone e viola i diritti umani scaricando enormi volumi di inquinamento atmosferico tossico. I residenti nelle vicinanze soffrono di livelli elevati di malattie respiratorie, malattie cardiache, cancro, disturbi neurologici debilitanti e mortalità prematura”. Condannato anche l’irresponsabile posticipo delle operazioni di pulizia e bonifica, che avrebbero dovuto iniziare nel 2012 e che invece sono state spostate al 2023, permettendo all’impianto di continuare a funzionare, tramite l’attuazione di alcuni decreti legislativi varati dal governo.

Il commento del Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente a Taranto

Soddisfatto il Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente a Taranto, per voce di Massimo Castellana e Alessandro Marescotti, che prendono di mira lo Stato italiano, reo di distrarre “il popolo tutto dalla realtà, raccontando di un fantomatico allarmismo creato ad arte dagli attivisti e arrivando perfino a individuare negli ambientalisti il vero problema dei cambiamenti climatici e dei danni all’ambiente”. “Non cantiamo vittoria”, concludono. “Sappiamo però di avere ragione e moltiplicheremo gli sforzi che ci porteranno alla vittoria e riporteranno questa nostra nazione a quel livello di umanità che ogni democrazia riconosce. E dovrà essere un livello alto, molto alto”.

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