L’Associazione Nazionale dei Presidi della Puglia tuona contro l’immobilismo dei trasporti

L’Associazione Nazionale dei Presidi della Puglia tuona contro l’immobilismo dei trasporti: un ossimoro significativo che va a “compendiare efficacemente la vicenda riguardante gli orari dei servizi di trasporto pubblico utilizzati dagli studenti delle scuole superiori della nostra regione per raggiungere le rispettive sedi scolastiche”. In una nota firmata dal presidente dell’Associazione Roberto Romito, si accendono i riflettori sulla preoccupante situazione del trasporto scolastico. L’inizio del nuovo anno in Puglia è previsto per lunedì 20 settembre e quest’anno si vuole scongiurare in toto l’incubo della didattica a distanza.

La dura nota di Roberto Romito (Associazione Nazionale dei Presidi della Puglia)

A ogni modo, denuncia ANP Puglia, “ai tavoli prefettizi all’uopo convocati sembra prevalere la pressione delle aziende concessionarie del servizio di trasporto pubblico locale per imporre la soluzione di minimo sforzo, consistente in un potenziamento delle corse scolastiche mediante il raddoppio di alcune di esse, usando gli stessi mezzi con orario sfalsato tra la prima e la seconda corsa. La scuola si adegui e con essa gli studenti e le loro famiglie, che si dovranno rassegnare a sperimentare due differenti turni”. A Taranto, infatti, sembra che si vogliano sperimentare due orari di ingresso come le 7.50 e le 9.30 (a Bari alle 8 e alle 9.40).

Tuttavia, informa Romito, “le province pugliesi sono andate in ordine sparso: laddove c’è stata una maggiore attenzione ai problemi degli studenti e delle scuole, il turno d’ingresso sarà unico, come a Foggia e a Lecce”. Restano in piedi alcune problematiche evidenti, su cui ANP Puglia cerca di focalizzare l’attenzione da diverso tempo. Prima di tutto il deficit formativo accentuato dalla pandemia, più forte in Puglia che in altre Regioni, come sottolineato dagli ultimi test Invalsi. Quindi un allontanamento dalla scuola da parte di alcuni giovani, con episodi di abbandono scolastico. Infine il mancato potenziamento dei mezzi di trasporto, come se ne parla da tempo. “Tutto ciò è ancora più sconcertante se si considera l’abbondanza degli strumenti normativi e dei mezzi finanziari che sono stati messi a disposizione del mondo dei trasporti”, tra cui le risorse stanziate dal Decreto Sostegni Bis e da due delibere regionali. “Emerge con evidenza la mancanza di respiro nell’affrontare un problema che richiederebbe ben altra visione, quella che dovrebbe condurre a un sistema di trasporti che sia a esclusivo servizio delle scuole e che si avvalga delle sinergie tra pubblico e privato”, conclude la ANP regionale.

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