Taranto. Ilva. D’Alò. Non si può vivere nel terrore che la tragedia si ripeta

Dalla tragedia dell’Ilva sono passati già cinque anni e mezzo, eppure nessuno dimentica ciò che è accaduto, e ogni volta ritorna la paura che possa ripetersi di nuovo.

Sì, perché il vento di questi giorni ha portato anche la paura di una tromba d’aria e il terrore che possa ripetersi ciò che accadde il 28 novembre del 2012.

E’ così che D’Alò ricorda la tragedia: “black out totale degli impianti, in particolare quelli di lavorazione della ghisa e le cokerie, dove fu colpita una torre alta circa 80 metri. Dallo stabilimento si levarono un’enorme nube nera e fiamme altissime.
Del giovane operaio alla guida del mezzo nessuna traccia. Fu ritrovato cadavere due giorni dopo. Ventiquattro i feriti”.

Nel corso degli anni, si sono verificati altri episodi meno gravi: il 23 aprile 2015 e il 16 gennaio 2017.

“Lo stabilimento Ilva di Taranto va immediatamente ripreso, con una guida certa tale da rimuovere ogni rischio presente”.

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