Taranto. Immediata chiusura dell’Hotspot L’associazione Marco Pannella si rivolge a Salvini

La visita ispettiva all’hotspot di Taranto è stata effettuata da Pino De Padova e Annarita Digiorgio, accompagnati dall’Onorevole del Partito democratico Ubaldo Pagano, dai funzionari della Prefettura, della questura e della polizia municipale di Taranto, insieme ai militari in servizio.

La struttura è stata ristrutturata per rendere l’ambiente più accogliente ai migranti che vi accedono.

Si è occupato dei lavori la società Invitalia, la stessa che l’aveva costruita.

E’ stato aggiunto il padiglione sanitario e gli impianti di raffreddamento per poter accogliere molte persone che non devono sostare per più di 48 ore.

Questo è un luogo di passaggio che nel 2016 ha ospitato 25 mila migranti, con una capienza di 400 posti. Nei periodi di grandi sbarchi ha accolto un gran numero di persone, tanto che in molti casi vi è stata violazione di diritti umani. Per questo motivo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha chiesto chiarimento all’Italia.

Quest’anno 2018 ha accolto 582 migranti e al momento è quasi deserto visto che non ci cono stati arrivi. In media un solo arrivo la settimana da 30 ospiti, viene smaltito in giornata.

L’hotspot di Taranto è un centro di identificazione dove i migranti arrivano solo per essere identificati giuridicamente.

Quelli che arrivano non vogliono rimanere in Italia e pertanto vengono rimandati da dove sono arrivati.

E’ Ventimiglia che li accoglie quando vengono respinti dai confini francesi. Arrivano senza documento e con malattie infettive e arrivano fino a Taranto. Qui sono registrati soltanto con l’impronta digitale e la dichiarazione del nome e dell’età sulla parola.

Quando dichiarano di non voler restare ritornano a Ventimiglia.

” Per le Ragioni fin qui esposte, la mancanza di ospiti nel Centro, l’inutilità dei viaggi a giro dell’oca Ventimiglia-Taranto di migranti che potrebbero essere identificati a Ventimiglia senza andare in giro per l’Italia, e l’interruzione di un business del valore di 70 milioni, chiediamo proprio al portavoce di queste battaglie ora ministro dell’interno Salvini, di chiudere immediatamente l’hotspot di Taranto”

A Di Maio viene chiesto di fare in modo che questo accada.

“Chiediamo di Chiudere l’hotspot anche al Sindaco del comune di Taranto che lo Gestisce”.

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