TARANTO – La sicurezza sul lavoro è un tema centrale come spiega il senatore in quota Movimento 5 Stelle Mario Turco. Il parlamentare fa riferimento a quanto accaduto i giorni scorsi quando un lavoratore del porto di Taranto è morto. Le istituzioni devono fare in fretta conferma e occorre una commissione di inchiesta sugli infortuni per la città ionica. Ecco il suo intervento.
Turco laconico su Taranto
“L’ennesimo incidente mortale sul lavoro, ancora una volta nel porto di Taranto e a un anno di distanza dalla tragica scomparsa di un altro operaio, ci lascia basiti, riproponendo in modo drammatico il problema della sicurezza sul luogo di lavoro. È inaccettabile che tale tema emerga solo in occasione di tragici eventi. Le Istituzioni non possono più temporeggiare e devono dare un segnale importante. Per questo occorre anticipare la missione della commissione d’inchiesta sugli infortuni da programmare a Taranto. Sebbene in questo momento siamo tutti preoccupati per le tensioni internazionali in atto, non possiamo permetterci di abbassare la guardia sul tema delle morti sul lavoro, che in Italia continua a rappresentare un’emergenza nazionale.”
Rischio infortuni ai massimi
Le misure sono state potenziate inoltre aggiunge, ma occorre anche una totale riforma di tutto il sistema perché gli investimenti a favore delle misure di sicurezza sono purtroppo ancora pochi. Anche le attività di prevenzione sono poche con un rischio infortuni che è ai massimi storici.
“Il Decreto Fisco e Lavoro ha potenziato le misure di prevenzione e tutela della sicurezza ma va completato il processo di riforma con un diverso approccio culturale alla materia e con un potenziamento della qualificazione delle imprese. Si continua a investire ancora troppo poco nelle misure di sicurezza, nella formazione dei lavoratori e nell’adeguamento dei luoghi di lavoro. Le attività di prevenzione non sono un mero adempimento formale, ma elemento sostanziale per limitare al massimo il rischio di infortuni e incidenti sul lavoro.” Queste le parole del senatore.