Ultimati i lavori di ristrutturazione della Scuola Deledda di Ginosa

GINOSA – Si è raggiunto l’obiettivo e i consiglieri comunali Vito De Palma, Patrizia Ratti e Marilisa Mongelli, esprimono grande soddisfazione.

L’edificio scolastico G. Deledda è stato sottoposto a una radicale revisione strutturale e impiantistica per la messa in sicurezza nel rispetto dei criteri antisismici.

I Consiglieri di minoranza di Forza Italia, tengono però a precisare che i lavori sono stati interamente progettati e finanziati con la precedente amministrazione De Palma, con deliberazione della giunta comunale n.106 del 30 aprile 2015.

Era stato approvato il progetto redatto dall’ufficio tecnico comunale, che rientrava nell’ “Intervento di Recupero e Riqualificazione del Patrimonio Infrastrutturale Istituto Scolastico “G. Deledda” – Ginosa”, per l’importo complessivo di 701.244,88 euro.

La Regione Puglia approvò la graduatoria dei progetti finanziati nel 2015 e l’aggiudicazione definitiva dei lavori avvenne nel 2016.

Il progetto comprendeva “Il superamento delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico ed adeguamento impiantistico e sismico unitamente alla realizzazione di una originale ed innovativa infrastruttura tecnologica a disposizione degli alunni con postazione per montaggio video e web tv, redazione giornale, sala prove e registrazione, arredamenti e cablaggio rete”.

La scuola “Deledda” non aveva mai avuto lavori così radicali, tranne il precedente intervento di sostituzione degli infissi, la ristrutturazione della palestra e la rimozione dell’amianto dal tetto, sempre durante l’Amministrazione De Palma.

Questi interventi che si sono succeduti nel tempo, dimostrano l’attenzione e la sensibilità che da sempre il gruppo politico di Forza Italia e suoi rappresentanti, hanno avuto verso il mondo della scuola.

Il coordinamento cittadino di Forza Italia e i gruppi consiliari, sottolineano “La mancanza di correttezza e di onestà intellettuale del sindaco Parisi e degli assessori intervenuti alla cerimonia di inaugurazione Lippolis e Piccenna, che si sono attribuiti la paternità dell’opera, misconoscendo e mistificando la realtà dei fatti”.

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