Riconosciuto l’oleoturismo da una legge inserita nella manovra 2020

TARANTO – Il settore enogastronomico per la Puglia e la provincia di Taranto è uno dei più importanti, specie per convogliare i turisti che desiderano assaporare le bontà offerte dal territorio ionico, e pugliese.

Due anni fa, l’importante dell’enogastronomia a livello nazionale, portò all’approvazione di una legge dedicata all’enoturismo, ossia dedicata al vino.

Oggi si vuole fare la stessa cosa, rendendo però protagonista indiscusso l’olio d’oliva.

Il 1 gennaio del 2020, se verrà approvato l’emendamento per la prima volta sarà possibile, in circa tre mesi, regolamentare e riconoscere l’oleoturismo, un valore aggiunto alle imprese e alle persone che vivono di turismo nella nostra regione.

Il settore olivicolo che sta vivendo un periodo di crisi a causa di prezzi al ribasso e sopratutto della Xylella fastidiosa, può ritrovare la sua identità d’eccellenza italiana e primato per la Puglia, che da sempre è tra le principali produttrici di olio d’oliva di alta qualità, oltre che una delle prime per quantità prodotta.

I danni però causati dai problemi sopracitati hanno indebolito gli ovicoltori pugliesi, che da diverso tempo reclamano aiuto e cercano attenzione da parte del governo e della Regione Puglia. Questo potrebbe essere un passo verso le loro esigenze, al fine di valorizzare anche il prodotto agli occhi dei turisti e migliorare anche le prospettive sul prezzo. 

Secondo l’emendamento, di cui si attende il decreto attuativo, tutte le aziende che conoscono e produco l’olio d’oliva potranno organizzare al loro interno visite nei luoghi di produzione, coltura, e lavorazione. Sarà possibile esporre strumenti destinati alla coltivazione dell’ulivo, degustare i piatti, e promuovere il prodotto in abbinamento con gli alimenti con iniziative a carattere didattico e ricreativo all’interno dei luoghi di produzione e coltivazione.

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