Rinaldo Melucci: ecco cosa ha detto alla Commissione

ROMA Rinaldo Melucci è stato ascoltato oggi per un’ora dalle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera dei Deputati.
La commissione ha avviato i lavori alle ore 14.00, come annunciato ieri. In più, gli onorevoli dovranno ascoltare per gli stessi motivi nei prossimi appuntamenti (ovvero impatto sul territorio e sulle ripercussioni economiche del polo siderurgico) anche Michele Emiliano come Governatore della Regione Puglia e i commissari straordinari dell’ex Ilva.

Rinaldo Melucci ha ringraziato per l’opportunità gli onorevoli e si è soffermato sul fatto che, secondo lui, di ex Ilva si parla tanto, ma con superficialità.

L’intervento di Rinaldo Melucci alla Camera

Se tutti sanno l’importanza dell’ex Ilva per l’Italia, il primo cittadino del capoluogo ionico si chiede se qualcuno si pone la domanda su cos’è il polo siderurgico per la Città dei Due Mari.

Per il sindaco, non ci sarà mai soddisfazione per 200mila anime se non si va oltre all’economia. Il primo cittadino ha manifestato la stanchezza del territorio. Per Melucci, il negoziato deve dare alla comunità un impegno forte per la transizione in termini ambientali, oppure la città non sarà soddisfatta.

Melucci ha ricordato anche il Just Transition Fund e l’intervento da parte dell’Unione Europea. Se c’è una risposta sul Green New Deal, allora i mercati si riprendono. “A Taranto si gioca una partita a livello nazionale e comunitario dirompente per il Paese, oppure siamo alla solita gara al ribasso” ha spiegato Rinaldo Melucci.

La città rivendica uno strumento di rilevanza amministrativa, che vincoli l’altra parte agli impegni, senza aspettare il privato per poter procedere alle bonifiche. “Facciamo passare il principio che bonifichiamo perché è un diritto umano e costituzionale” ha spiegato il sindaco durante la sua audizione.

Da qui, l’idea di fare un accordo di programma, magari proprio con il DL Cantiere Taranto. Per Melucci, servono meno soldi, ma più normative non palliative, magari accanto agli accordi con ArcelorMittal.

Equilibri da trovare a Taranto

L’equilibrio per produzione, emissioni, e non solo è la salute dei cittadini. Infine, Rinaldo Melucci esorta per Taranto a una riflessione sull’ipotesi dirimente che la città non si fida più del privato. Quindi, o lo Stato fa un controllo profondo, magari con proprie partecipate, oppure non ci può essere un modello di sviluppo sostenibile.

La Governance non può più essere privata, perché il privato non può più garantire investimenti per il sindaco di Taranto. Infine, per il sindaco non ci sarebbe stato uno slancio da parte della proprietà di ArcelorMittal.

Rinaldo Melucci conclude il suo intervento dichiarando che se si continua ad affrontare la vicenda solo dal punto di vista economico, Taranto procederà per vie comunitarie. “O si affronta con coraggio una volta per tutte la questione Taranto, oppure non ci sarà acciaio a Taranto, ve lo stiamo promettendo da Taranto” conclude il primo cittadino ionico.

Le domande al sindaco

Il sindaco ha risposto sulle domande degli onorevoli. Tra le risposte, il primo cittadino ha chiarito sul Cis e sul Cipe, oltre alle ottime collaborazioni avute nel tempo anche con il Mibact.

Infine, Melucci ha specificato nei dettagli in cosa vorrebbe consisterebbe l’Accordo di Programma con ArcelorMittal. Per esempio, il sindaco intende:

  • programmare dei miglioramenti allo stabilimento man mano che lo stabilimento guadagna,
  • maggiore attenzione all’indotto (senza “desertificarlo”),
  • rendere il privato responsabile delle bonifiche, anche di superficie, oppure con un aiuto ai lavori di pubblica utilità.

In più, sullo “scudo penale”, Rinaldo Melucci pensa che sia un alibi secondo una comunità. La questione sarebbero le perdite di ArcelorMittal e la riconversione che non starebbe nei conti della multinazionale.

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