Taranto, curarsi è un diritto e non un’elemosina

Nonostante l’elemosina sia un gesto nobile curarsi è un diritto e l’iniziativa dell’sms solidale lanciato dalla Fondazione Soleterre va accolta con gratitudine. A rilanciare questa iniziativa è anche il programma tv Piazzapulita, che ha scelto di promuoverla e portarla avanti visto il proposito lodevole a cui diretta. Grazie ai 279 mila euro che sono stati raccolti con questa iniziativa infatti verrà elargita una borsa di studio per garantire ad un medico la specializzazione e destinarlo al reparto di oncoematologia pediatrica del Ss. Annunziata. Di recente il reparto è stato intitolato a Nadia Toffa e ha sempre bisogno di costanti supporti per andare avanti e garantire le prestazioni.

Dalla solidarietà è nato proprio il reparto oggi dedicato a Nadia Toffa

Il reparto stesso è nato dall’idea di solidarietà allora portata avanti per creare una struttura in grado di fare fronte alle esigenze delle malattie oncologiche dei piccoli. Sempre la solidarietà ha fatto muovere la raccolta di beneficenza fatta vendendo le t-shirt “Ie jesche pacce pe te”, ma ci sono state anche altre donazioni che hanno contribuito ad arricchire la raccolta. Il problema è: la città di Taranto è destinata per sempre ad avere dei servizi sanitari come questi solo grazie all’elemosina? Lo stato non dovrebbe garantire questi servizi? Sono domande a cui ancora non è stata data una risposta e si spera che con l’inizio del nuovo anno si possa invece cercare di risolvere la situazione.

Curarsi è un diritto e non una beneficenza

Purtroppo l’attuale situazione è questa e visto come vanno le cose non si può fare altro che apprezzare la beneficenza e la solidarietà, due cose che muovono la speranza e riescono a raggiungere i desideri dei bisognosi. Sarebbe invece il caso di non applaudire a coloro che cercano di conquistare popolarità appropriandosi di meriti che non hanno. Curarsi è un diritto e non un’elemosina.

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