Troppa attesa a Martina Franca per una pompa antalgica che riduca le sofferenze di una malata terminale

MARTINA FRANCA – Il Consigliere regionale Liviano ha segnalato una triste vicenda che ha creato un botta e risposta con la Asl di Taranto. Si tratta del caso di una 43enne malata terminale, esempio di lentezza burocratica.

La donna è affetta da grave tumore con metastasi che hanno colpito le ossa e i polmoni. I medici non le lasciano speranze, ma la paziente potrebbe essere aiutata a sopportare in qualche modo le sue sofferenze con l’impianto di una pompa antalgica.

Il consigliere regionale si rivolge alla Asl per sollecitare l’impianto della pompa antalgica

Il Consigliere Gianni Liviano, sollecitato dai parenti della donna, si è rivolto alla Asl, dove gli è stato assicurato che al più presto la situazione si sarebbe risolta.

Ha parlato direttamente con il direttore generale della Asl, Stefano Rossi e anche con Gregorio Colacicco, il direttore sanitario. Gli avevano assicurato che il problema sarebbe stato risolto rapidamente.

Purtroppo, proprio l’altra mattina è stato comunicato che si devono attendere circa due mesi e mezzo, che sono tantissimi per un paziente terminale.

La giovane donna vive tra le sofferenze, supportata dai propri familiari e dal suo medico curante il dottor Albino Pesare che aveva avanzato la richiesta.

Il primario della Rianimazione di Martina Franca, dottor Antonio Rubino, in contatto con il marito della signora, ha ricevuto tutta la documentazione della paziente e dopo averla esaminata ha spiegato che in questa fase, sarebbe più utile un cerotto antalgico e non una pompa.

Intanto, la triste vicenda della 43enne, è finita in rete e sta accendendo molte critiche.
Il medico di famiglia ritiene che sarebbe servito un diverso approccio al caso. C’è da aggiungere che è stata avviata anche una richiesta di assistenza domiciliare.

Il Consigliere Liviano ricorda che stiamo parlando di una vita umana che sta lottando assieme alla sua famiglia. Sarebbe meglio metterle la pompa antalgica nel più breve tempo possibile. Al mal funzionamento della burocrazia si deve unire anche lo scarso senso di umanità nei confronti di una persona che soffre.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy