Vaccino Reithera: 800 euro ai volontari, sperimentazione al via

Il vaccino Reithera sta per diventare realtà, con le prime sperimentazioni sulle persone in Italia: la campagna di sperimentazione è partita anche in Puglia, regione nella quale si stanno provando anche gli anticorpi monoclonali. La lotta contro il Covid potrebbe avere a breve un altro alleato, ma prima sarà necessario superare la sperimentazione e valute le conseguenze post-vaccino. Ai volontari che aderiranno sarà assegnato un contributo di 800 euro.

Reithera: requisiti richiesti per sottoporsi alla vaccinazione

In Puglia i centri dove si sperimenta il Reithera sono il Policlinico Riuniti di Foggia e l’ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie, due tra i 26 siti individuati in Italia (1 si trova ad Hannover, in Germania) che si occuperanno della sperimentazione del vaccino, iniziata quest’oggi, mercoledì 24 marzo. C’è ancora tempo per candidarsi e arruolarsi nello schieramento di volontari: infatti, si potrà presentare domanda fino a venerdì 2 aprile. Come fare per prenotarsi? Prima di tutto è necessario possedere alcuni requisiti, ovvero:

  • Avere almeno 18 anni;
  • Non essere in gravidanza/allattamento;
  • Non aver contratto un’infezione da Sars-CoV-2 confermata da test molecolare;
  • Avere condizioni cliniche stabili;
  • Non avere malattie gravi e/o incontrollate.

Ovviamente tutti i candidati saranno sottoposti a un’attenta valutazione prima della somministrazione del vaccino. La visita iniziale servirà per valutare lo stato di salute e l’idoneità alla sperimentazione e consisterà in altre 7 visite durante 24 mesi di osservazione.

Vaccino italiano Reithera: come presentare domanda

Per presentare domanda, bisognerà scrivere al seguente indirizzo e-mail: vaccino.reithera@aslbat.it. Nel corpo della e-mail bisognerà indicare dati anagrafici e contatti telefonici. Una volta inviata la comunicazione, si dovrà attendere una chiamata dall’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Ospedale di Bisceglie che si occupa della sperimentazione, guidata dal dottor Sergio Carbonara.

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Quanti saranno i volontari

All’indirizzo sopraccitate, subito nelle prime ore di apertura delle candidatura, sono state già presentate oltre 70 richieste. C’è tempo, lo dicevamo, fino al 2 aprile e ai volontari sarà donato un contributo di 800 euro. Il campione di volontari su base nazionale sarà di 900 persone, mentre in Puglia, tra Foggia e Bisceglie, saranno massimo 60 gli arruolabili e l’auspicio, da parte dell’Asl Bat è che “la partecipazione sia legata alla volontà di contribuire alla ricerca scientifica”. Ai volontari, dopo la somministrazione, sarà consegnato un kit di monitoraggio della salute.

Com’è fatto il vaccino

Il vaccino Reithera si basa su un vettore adenovirale derivato da gorilla, innocuo per l’uomo, capace di trasportare il gene della proteina Spike al fine di attivare la risposta del sistema immunitario e sviluppare così gli anticorpi neutralizzanti nei confronti del virus.

Vaccino Reithera: Fase 1, 2 e 3

Il dottor Carbonara ha rivelato che la prima fase si è conclusa dimostrando un’elevata sicurezza e immunogenicità del preparato, le sue parole riportate dal Messaggero.  “Con la sperimentazione entriamo nella seconda fase, sperimentazione al buio e a random: i volontari saranno assegnati casualmente a tre braccia della ricerca. A un terzo sarà somministrata in un’unica soluzione il farmaco, a un terzo metà dose del farmaco e placebo e infine a un terzo solo placebo, ovvero soluzione fisiologica”. Per quanto riguarda la seconda somministrazione, invece, bisognerà attendere 3 settimane. I dati di sicurezza e immunogenicità saranno poi analizzati dal Data Safety Monitoring Board e dallo Steering Committee (un comitato di vigilanza) per valutare l’inizio della Fase 3. Da Reithera fanno sapere che il disegno dello studio di Fase 3 dovrà adeguarsi a un contesto sanitario, epidemiologico e sociale in rapida evoluzione. L’azienda si affiderà anche al parere e alle linee guida delle agenzie di regolamentazione.

Per il Direttore medico di Reithera, Roberto Camerini, c’è la volontà di “rendere il vaccino GRAd-CoV2 disponibile il prima possibile”.

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