Gruppo Danieli in prima fila per l’acciaio verde di Taranto: le parole di Benedetti

TARANTO – Il presidente del Gruppo Danieli, Gianpiero Benedetti, è intervenuto sul tema del rilancio dell’ex Ilva e sulla produzione dell’acciaio verde, annunciando l’intenzione di voler mettere a disposizione del nuovo progetto le proprie tecnologie per la formazione di un impianto totally green. Intervistato da La Stampa, Benedetti ha affermato che l’acciaio verde non è un’utopia e che l’investimento per la conversione di Taranto è importante: a testimoniarlo il recente accordo con Saipem e Leonardo. “La nostra intesa va oltre, visto che nel mondo ci sono 1,3 miliardi di tonnellate di capacità di acciaio da riconvertire dal carbone alla riduzione diretta”.

Tecnologia e investimenti al servizio dell’acciaio verde: parla Benedetti (Gruppo Danieli)

La capacità di saper fare impianti, unita alla capacità di gestire e generare gas e idrogeno da parte di Saipem e alle tecnologie per la gestione dei processi messe in campo da Leonardi rappresentano gli ingredienti essenziali per iniziare: “Ci sono le competenze, ci sono le capacità e ci sono i soldi. Eccoci qua, siamo pronti”. Benedetti sembra avere le idee chiare e spiega che partendo a gas si va a registrare subito una riduzione delle emissioni del 65-70% rispetto al carbone. “I nostri forni elettrici sono a impatto zero”. Quindi gradualmente avviene la sostituzione del gas con l’idrogeno. Tramite la realizzazione degli impianti in sequenza, in soli 7 anni la città di Taranto potrà abbattere le emissioni “di oltre il 70-80%”. Il presidente di Danieli fa poi qualche conto, considerando un investimento di circa 2,5 miliardi di euro che si ripagherà da sé. “Oggi Taranto sborsa circa 350 milioni di euro come tassa per la CO2, in sette anni va pari”.

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