Facebook sta per cambiare nome e ci prepara a un mondo virtuale

Facebook sta per cambiare nome: l’annuncio potrà essere dato dallo stesso fondatore della piattaforma social, Mark Zuckerberg, in occasione dell’evento Connect, in programma il prossimo giovedì 28 ottobre 2021. Non solo: l’azienda di Zuckerberg ha recentemente aperto una caccia a 10 mila talenti europei per costruire il cosiddetto metaverso, un universo interamente virtuale dove potremo rifugiarci nei panni dei nostri avatar per fare riunioni, giocare partite o parlare con persone fisicamente distanti da noi. Andiamo con ordine.

Facebook sta per cambiare nome

Facebook sta per cambiare nome: il social network, però, dovrebbe restare tale. È la società, oggi Facebook Inc., che subirà un processo di rebranding. Un po’ quanto accaduto a Google, che a un certo punto, per non essere confuso solo ed esclusivamente con il motore di ricerca (visti i servizi e i prodotti lanciati ogni anno), decise di mettere tutto (compreso il motore di ricerca) sotto il nome di Alphabet.

Ma come si chiamerà la nuova azienda? Il nome più papabile e che sta circolando tra i media a causa delle numerose indiscrezioni a riguardo è Horizon, termine peraltro già sentito a proposito delle ricerche sulla realtà aumentata da parte di Menlo Park. Un nome significativo ed emblematico, che proprio con la realtà aumentata avrà a che fare, visto il nobile proposito dell’azienda, che ora sta cercando talenti in tutta Europa per costruire il suo universo virtuale. Fatto sta che sotto Horizon (o qualsiasi nome sarà scelto e comunicato ufficialmente a breve) ci saranno non solo Facebook (il social), ma anche WhatsApp, Instagram, Oculus…

Il metaverso di Facebook (o Horizon)

Passiamo quindi a spiegare cos’è il metaverso, termine che sentiamo spesso uscire dalla bocca di Zuckeberg. Di recente la sua impresa ha lanciato una vera e propria caccia a 10 mila talenti in Europa per realizzare giustappunto il metaverso. Il termine è coniato da uno scritto di fantascienza, Neal Stephenson, che nella sua narrativa definiva tale un mondo altro, per l’appunto virtuale, dove ci si poteva rifugiare per sfuggire alle tragedie del mondo reale. Il concetto sarà più o meno lo stesso, ma il metaverso immaginato da Zuckerberg sarà una estensione del mondo reale, rendendo possibile ciò che non lo è, come ad esempio organizzare una riunione tra persone che si trovano in sedi aziendali site in luoghi geografici differenti, oppure giocare una partita con un amico che vive a 400 chilometri da noi, o ancora mangiare una pizza con amici di un altro Paese che al momento non possono essere qui con noi. Come potrebbe accadere questo? Tramite Oculus, lo strumento per la realtà virtuale che ci consentirà di vestire i panni di un avatar e compiere molte tra le azioni sopraccitate, magari anche fare (o far fare) riparazioni a distanza. Intanto c’è chi parla di un passaggio obbligato tra il mondo dei social media, che è quello in cui viviamo oggi, e il mondo del metaverso, che è quello del domani.

Perché Facebook vuole cambiare nome

Ma cosa c’è dietro la scelta di Menlo Park di cambiare nome? Probabilmente cercare di far dimenticare gli ultimi scandali che hanno visto al centro l’azienda, evitando così di ricollegare il nome a tutti i prodotti messi in commercio. Stiamo parlando in particolare di Cambridge Analytica, ma anche delle rivelazioni della ex dipendente Frances Haugen, che ha esternato alcune importanti rivelazioni sulle discutibili strategie del social network finalizzate al profitto.

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