Sciopero autotrasportatori a Taranto: la protesta contro il caro carburante

TARANTOSciopero degli autotrasportatori a Taranto, che hanno organizzato un presidio sulla strada statale 106 all’ingresso di Taranto. La protesta è contro il caro carburante e l’aumento delle tariffe autostradali, fattori che stanno fortemente penalizzando il settore, e chiedono un incontro con il viceministro alla Mobilità Sostenibile, Teresa Bellanova. Risposte che però, fino a questo momento, non sono ancora arrivate. L’incontro è in corso e al termine di questo si deciderà se intraprendere azioni sindacali più incisive.

I motivi della protesta

Gli autotrasportatori lamentano un aumento dei costi di gestione delle imprese dell’80% negli ultimi 18 mesi. Il coordinatore regionale Stefano Castronuovo spiega il senso di questa protesta. “Nella provincia di Taranto, dove la situazione del comparto era già drammatica, dovuta ai pagamenti dei committenti a 90 e 120 giorni, e dove le imprese già da un paio di anni non riescono ad accedere a linee di credito per la gestione dei costi fissi, quest’ultima stangata rischia di uccidere le aziende”.

La pioggia di rincari rischia di uccidere le imprese

Casartigiani Taranto aveva già lanciato l’allarme nelle scorse settimane, prosegue Castronuovo. “Con un aumento del 30% di gasolio e metano, il rifornimento di un camion, con un pieno stimato a circa 860 litri, la spesa media è di 250 euro in più oggi rispetto a gennaio”. Gli aumenti hanno colpito anche l’AdBlue, il prodotto antinquinamento, che all’ingrosso è passato da 0,33 a 0,44 euro più Iva. Mentre il metano, infine, è passato da 0,77 a 2 euro al chilo. “Siamo fuori mercato così, perché il carburante al momento rappresenta il 50% del nostro fatturato”.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy