175mila persone hanno fame in Puglia e 25mila sono bambini

PUGLIA – Sono 175mila le persone costrette dalla fame a chiedere una sussistenza economica a causa di un reddito basso o inesistente, nella regione Puglia. Fra di loro un 15% è costituito da bambini al di sotto dei 15 anni. E’ quanto emerge dai dati di Coldiretti, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione Fao.

In base ai dati forniti, rispetto alle altre regioni italiane, la Puglia si trova al sesto posto.

Da quanto emerge dalla prima mappa della fame in Italia, in Puglia c’è una popolazione che non si vede ed è quella con grave crisi economica, tale da dover chiedere una sussistenza alimentare.

I dati di Coldiretti Puglia sulla fame sono allarmanti

Ci sono 175mila affamati che nel 2018 sono stati costretti a chiedere aiuto e il 15% di questi è costituito da soggetti al di sotto dei 15 anni di età.

In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, Coldiretti ha elaborato “La mappa della fame in Italia”, sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead tramite l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Coldiretti sottolinea come il problema non è solo dei paesi del terzo mondo. Purtroppo, anche nei paesi industrializzati come l’Italia molte famiglie hanno gravi problemi economici. Sono costrette a chiedere dei sussidi o degli aiuti economici anche per poter fare la spesa.

“Sono le differenze sociali che generano sacche di povertà ed emarginazione”. Ha specificato Coldiretti e nel 2018, tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia si contano 25 mila bambini di età inferiore ai 15 anni.

Oltre alla Puglia, ci sono molte regioni italiane che versano in uno stato simile. La regione Puglia, infatti si trova al sesto posto.

Dai dati emersi, c’è chi sta anche peggio, come la Campania con 554 mila assistiti, segue la Sicilia con più di 378mila indigenti, la Calabria con quasi 300mila persone in difficoltà. Anche in Lombardia si trovano quasi 229mila persone che soffrono la fame.

Di fronte a questa situazione di difficoltà, molti italiani hanno risposto positivamente partecipando ad alcune iniziative, come quelle della spesa sospesa e della consegna alle associazioni di generi di prima necessità.

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