Ex Ilva ha distrutto Taranto, è amara la reazione di Al Bano

TARANTO – Quello che sta accadendo nella città dei due mari ha suscitato in Al Bano una reazione amara. Il cantante ha detto la sua opinione in seguito alla sentenza che la Corte d’Assise di Taranto ha emesso sull’ex Ilva. Al Bano ha reagito dicendo che l’ex Ilva ha distrutto Taranto, manifestando apertamente quanto danno abbia portato la fabbrica alla città, cuore del Mediterraneo, in cui esisteva una profonda realtà contadina che è stata spazzata via con la sua costruzione. La constatazione fatta dal cantante è solo frutto di un’analisi della realtà della città, che lui conosce oltretutto molto bene, poiché è di origine pugliese.

Secondo Al Bano l’ex Ilva ha distrutto Taranto

Al Bano ha espresso il suo pensiero nella frase l’ex Ilva ha distrutto Taranto, frase in cui si racchiude tutta la vicenda di questa fabbrica e le conseguenze che ha avuto nella realtà comunitaria. Il cantante ha detto che coloro che hanno avuto l’idea di costruire la fabbrica in una città che era un vero paradiso, garantivano alle persone due posti, uno in fabbrica e l’altro al cimitero. In un territorio a vocazione agricola e all’artigianato quello che è stato fatto è stato semplicemente un obbrobrio, ha rovinato l’essenza di una terra che era una meraviglia. Il cantante di Cellino San Marco ha ricordato che la gente era incline a quella tradizione.

La fabbrica ha causato la perdita della vocazione contadina

Secondo Al Bano, anche senza l’Ilva, la gente non sarebbe morta di fame, avrebbe trovato altre soluzioni per lavorare e sostentare le famiglie. Quella che era un tempo una perla nel cuore del Mediterraneo è stata distrutta. Per il cantante è stata la  fabbrica la causa della perdita della vocazione contadina, e non ha neanche fatto la fortuna di Taranto,visto come sono andate le cose. In Puglia tutto è cambiato, le generazioni sono state costrette a fare ciò che non sentivano, e i pugliesi sono stati allontanati dalla loro vocazione naturale, ed è stata imposta loro una realtà industriale che non sentivano propria.

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