Al “Miulli” salvata donna da tumore al pancreas non operabile

L’equipe del Miulli ha eseguito un intervento importante su una paziente di 72 anni affetta da tumore al pancreas non operabile. La donna è stata salvata e dopo sole 48 ore dall’intervento è stata dimessa. L’intervento è stato eseguito con enorme successo grazie all’abilità e alle competenze di professionisti come il dott. Riccardo Inchingolo e dell’anestesiologico Vito Del Monte. La procedura è stata eseguita dall’Equipe di Radiologia Interventistica diretta appunto da Inchingolo ed è durata circa 90 minuti. Le condizioni della donna erano talmente buone che è stata dimessa dopo appena due giorni. La paziente è stata grata all’equipe che le ha salvato la vita quanto tutti le dicevano che non si poteva fare nulla.

La donna è grata all’equipe del Miulli

Il dott. Inchingolo e tutto il personale medico e infermieristico dell’Ospedale Miulli hanno ridato alla donna la speranza di poter condurre una vita normale e per fortuna tutto è andato per il meglio. Il tumore al pancreas non operabile è stato asportato con successo grazie alla elettroporazione irreversibile, una tecnica mininvasiva all’avanguardia eseguita sotto la guida TAC. Alcuni mesi fa la donna aveva scoperto di essere affetta da questa malattia e aveva eseguito diverse visite in centri specialistici, ma tutti le avevano detto che non era possibile operarla e asportare il tumore perché vi erano altre patologie presenti ed era rischioso.

Gli aghi distruggono il tumore al pancreas non operabile

Una volta giunta al Miulli le cose sono cambiate. Grazie alle competenze del team multidisciplinare del Miulli di Acquaviva delle Fonti, la valutazione è stata diversa e i medici hanno deciso di sottoporla all’intervento per asportare il tumore al pancreas non operabile utilizzando la procedura della elettroporazione irreversibile. Questa procedura ha la caratteristica di poter essere eseguita sotto guida TAC, senza tagli, e prevede l’introduzione di due o più aghi sottili dentro il tumore al pancreas. Un generatore attiva gli aghi che grazie agli impulsi elettrici distruggono le cellule del tumore senza intaccare nulla.

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