Vaccinazione obbligatoria: le nuove regole in Puglia

La giunta regionale pugliese ha approvato il regolamento per chiedere agli operatori sanitari di fare la vaccinazione. Il regolamento emesso dalla giunta del presidente Michele Emiliano, punta soprattutto sulle modalità per eseguire il vaccino. Infatti, coloro che non dimostrano di aver fatto questa procedura, non sono idonei all’attività lavorativa. I vaccini indicati nel regolamento sono quelli che riguardano le malattie più comuni. Parliamo di epatite B, parotite morbillo, varicella, difterite, pertosse, rosolia e tubercolosi. Il medico quindi dovrà valutare la necessità di prescrizioni ben specifiche in modo da minimizzare il rischio infettivo. La vaccinazione antinfluenzale è necessaria per tutti gli operatori sanitari altrimenti non potranno lavorare in Regione.

L’obbligo della vaccinazione, la posizione dell’assessore Leo

L’assessore regionale all’istruzione, alla formazione e al lavoro Sebastiano Leo, ha spiegato che la Giunta regionale della Puglia ci tiene particolarmente a rimarcare l’obbligo della vaccinazione. È importante, in quanto si cerca di tenere sotto controllo la gestione delle patologie più gravi. Per gli esami finali, da un punto di vista della Formazione, l’assessore della Regione Puglia, ha fatto sapere che tutte le procedure per lo svolgimento degli esami finali per ottenere una qualifica professionale sono state semplificate nella maniera più pratica possibile. Una decisione che arriva per garantire la fine del percorso formativo dopo l’emergenza Coronavirus.

Le risposte per il futuro lavorativo

Con l’obbligo della vaccinazione e le procedure più snelle per le qualifiche professionali, la Regione Puglia ha dato risposte importanti per il futuro lavorativo di chi vuole continuare la sua professione in ambito socio-sanitario e nelle strutture sanitarie. Infatti, adesso bisogna essere vigili sul fronte dell’emergenza sanitaria, anche per evitare che possano scatenarsi degli effetti gravi. La Regione ha investito in questo settore 5 milioni di euro. Puntando sulla qualifica di queste persone che lavorano in ambito sanitario, si migliorerà l’intero sistema regionale.

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