Variante Omicron analizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale pugliese

Le dichiarazioni in merito ai test ed alle scoperte sulla variante Omicron sono state rilasciate dal direttore generale dell’Istituto Antonio Fasanella che ha spiegato che i campioni sono stati prelevati da 2 pazienti sui quali era stata già diagnosticata la variante del covid. I campioni sono stati poi inviati dalla professoressa Maria Chironna del Policlinico di Bari all’istituto con lo scopo di isolare il virus.

Variante Omicron, a cosa servono i test condotti dal laboratorio

Variante Omicron, i campioni sono stati osservati e tenuti in incubazione per 72 ore, le cellule sono state distrutte. Questo vuol dire che il virus si sta riproducendo. Ciò che conta secondo quanto affermato dall’istituto Zooprofilattico sperimentale è che la variante sia stata isolata per poi procedere con il confronto con i sieri dei donatori che hanno già ricevuto la terza dose del vaccino. Al momento di questi ultimi si conosce il titolo neutralizzante verso la variante Delta, il test quindi serve soltanto a definire qual è il livello di protezione che qualsiasi persona ha nei confronti del virus. Si può in questo modo scoprire quanti anticorpi servono per bloccarlo.

Informazioni e dichiarazioni del presidente Emiliano

Il presidente Emiliano ha sottolineato di essere soddisfatto del lavoro svolto nella sua regione perché grazie a questi test è possibile scoprire tutte le informazioni più preziose per contrastare anche questa nuova variante. Il presidente ha approfittato per chiedere alla popolazione di vaccinarsi per cercare di difendersi al meglio dal covid e contrastarlo in modo concreto e rapido per poter uscire dall’emergenza sanitaria prima possibile. Intanto i dati sono positivi, in Puglia è stato superato il milione di terze dosi inoculate, ciò vuol dire che l’88% dei pugliesi si è sottoposto almeno ad una dose del vaccino. E’ un dato elevato rispetto a tutte le altre regioni italiane.

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