Storia della pasta alla Carbonara: ricetta originale (e per bambini)

La vera storia della Carbonara (la pasta), forse, non la sa nessuno, però siamo tutti concordi nell’affermare che è nata durante la Seconda Guerra Mondiale, con la liberazione dell’Italia da parte degli americani e gli italiani che, per ringraziare gli statunitensi, hanno preparato loro un bel piatto di pasta con gli ingredienti con cui gli americani facevano colazione: uovo e pancetta. Poi la vera carbonara, lo sanno tutti, si fa con il guanciale, ma questo lo vediamo in un paragrafo successivo.

La vera storia della pasta alla carbonara

Si narra che anticamente alcuni pastori costretti a pascolare e a stare lontani da casa si cucinassero un bel piatto di spaghetti con uova e pecorino usando il grasso del guanciale al posto dell’olio. È una bella storia, una fantasiosa tradizione, ma non dovrebbe corrispondere al vero, secondo quanto riporta GamberoRosso. Per risalire alla storia di un piatto, infatti, occorre rileggersi tutti gli storici libri di ricette. La prima volta che si ha menzione di un piatto simile alla pasta alla carbonara è ne “Il principe dei cuochi”, di Francesco Palma, cuoco napoletano: il volume risale al 1881 e qui troviamo la ricetta dei Maccheroni con cacio e uova. Nel condimento manca però un ingrediente essenziale: il guanciale, o il lardo. La prima volta che troviamo una ricetta che vede la pasta e il guanciale protagonisti è nel 1949, nel libro di Ada Boni “Il piccolo talismano della felicità”. La ricetta in questione riguarda gli spaghetti al guanciale.

La carbonara nei ricettari e nella cultura popolare: le prime comparse

Passando dai libri di ricette al cinema, nel 1951 se ne fa menzione nel film “Cameriera bella presenza offresi”. Un avventore chiede a una cameriera se sa fare gli spaghetti alla carbonara, ma la donna risponde di no. La prima ricetta vera e propria della carbonara fu invece pubblicata negli Stati Uniti nel 1952. Il libro di ricette era in realtà una guida dei ristoranti di Chicago a cura di Patricia Bronté e denominata “An extraordinary guide to what’s cooking on Chicago’s Near North Side”. Della pasta alla carbonara se ne parla in una recensione del ristorante Armando’s. Infine nel 1954 la descrizione del piatto compare nella rivista La cucina italiana, sebbene gli ingredienti che appaiono sembrano essere molto lontani (se non sacrileghi) da quelli di oggi: oltre agli spaghetti e l’uovo, figurano anche la pancetta (al posto del guanciale), la groviera (al posto del pecorino) e l’aglio. Passiamo al 1955, quando nel ricettario La Signora in Cucina di Felix Dessì, il piatto si arricchisce di ingredienti quasi suoi: dopo le uova e la pancetta, ecco il pepe e il pecorino. Infine nel 1960 ecco subentrare sua maestà il guanciale: nel ricettario La grande cucina a cura di Luigi Carnacina si parla di usare il guanciale al posto della pancetta, ma si fa menzione anche della panna (e anche nella variante di Gualtiero Marchesi trova spazio la panna). Forse proprio perché proveniente da un mix di ragioni e culture, mai ricetta fu trattata come porto di mare: dall’aglio al pane, dal prezzemolo ai peperoni, dal vino alla cipolla. Tutti ingredienti che fortunatamente nella versione finale della ricetta spariranno, lasciando il posto alla semplicità, all’insegna di uno slogan moderno: less is more.

Liberazione dal nazifascismo e pasta alla carbonara: l’evento su cui sono tutti d’accordo

La storia più comune dell’origine di questo piatto è quella che più o meno tutti conosciamo e ci riconduce al 1944, quando gli americani arrivano in Italia, liberandola dai nazisti. Fu proprio qui (ma la Regione non è nota, visto da più parti si parla di Napoli, Roma, Emilia Romagna, Molise e via dicendo) che ai soldati americani venne offerto un mix di sapori italiani (gli spaghetti) e americani (la pancetta e le uova, anche se alcuni usavano il guanciale tipico del territorio). Un piatto che ai soldati americani, lontani un oceano dalla propria casa, ricordava proprio quelle quattro mura dove desideravano ritornare, ma che gli italiani, e in particolare i romani, hanno fatto poi loro, limando la ricetta, consacrando gli ingredienti e bestemmiando contro chiunque osi profanarla con altre varianti, gourmet o casinare (su YouTube non perdetevi la ricetta di Gordon Ramsay, un vero spasso).

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Carbonara ricetta: gli ingredienti da usare

Ricetta pasta alla carbonara, quella vera. Già, ma qual è? Come fare la carbonara? Less is more, dicevamo: bastano tre ingredienti e tanto amore. Uova, pecorino e guanciale. La cremina si fa, come per ogni piatto della tradizione romana, mescolando uova e pecorino con un po’ di acqua della pasta. Altro che panna: è questa la vera salsa della carbonara! Che poi si mescola agli spaghetti a cui si aggiunge il guanciale rosolato al punto giusto, croccante fuori e morbido dentro.

La ricetta per i più piccoli

Anche ai bambini piccoli piace molto la carbonara, ma ovviamente per loro c’è la versione senza guanciale (e forse è l’unica variante ben accetta). Ideale anche per tutti quei bambini che non mangiano l’uovo, visto che in questa versione sembrano apprezzarlo particolarmente. La ricetta è la stessa, solo che al posto del guanciale va utilizzato il prosciutto cotto, leggermente spesso, e il parmigiano, meno salato, al posto del pecorino.

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