Malattia di Lyme: sintomi, come si riconosce e come si cura

Arriva l’estate e come ogni anno si parla della malattia di Lyme. Questo morbo è una malattia di origine batterica che viene trasmessa dall’animale all’uomo. L’animale in questione, in questo caso, è in realtà un insetto, e più precisamente una zecca. Il procedimento funziona nel modo seguente: la zecca morde un animale malato, s’infetta a sua volta, poi morde l’uomo e gli trasmette l’infezione. La malattia può colpire la cute, ma anche in modo più approfondito gli organi interni, le articolazioni e il sistema nervoso.

Cos’è il morbo di Lyme e da dove viene

Il nome, malattia di Lyme, non viene da un ricercatore che la scoprì, ma da un villaggio nel Connecticut, Old Lyme, dove per la prima volta la malattia comparì, manifestandosi con una serie di casi di artrite di ignota natura, e che poi furono ricondotti come conseguenza del morbo. Il morbo è stato dunque scoperto negli Stati Uniti, ma è diffuso in tutto il mondo. La malattia di Lyme in Italia è diffusa soprattutto in alcune regioni: quelle più a rischio sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, il Trentino Alto Adige, la Liguria e l’Emilia Romagna.

La malattia è nota anche come malattia della zecca, o più scientificamente Borreliosi, in quanto è determinata da un batterio spiraliforme che porta il nome di Borrelia burgdorferi, scoperto dal dottor Burgdorfer nel 1982.

I soggetti più a rischio

I soggetti più a rischio contrazione del morbo e infezioni da zecca sono le persone che lavorano a contatto con la natura e in particolare con la fauna selvatica e tra questi spiccano le guardie forestali e venatorie, gli allevatori e gli escursionisti. Sulle modalità di trasmissione ne abbiamo già parlato, ma è bene sapere che la malattia nell’uomo avviene se il morso della zecca (indolore e dunque non avvertito) viene ripetuto per più di 24 ore.

Come riconoscere una zecca e rimuoverla dalla cute

Come riconoscere il morso delle zecche? Generalmente questi insetti restano aggrappati al corpo dell’uomo che stanno infettando: succhiando il sangue, infatti, tendono a gonfiarsi. Può capitare dunque di vedere una piccola protuberanza nel punto in cui la zecca ha morso, ovvero il corpo della zecca e le sue zampette (è simile a un piccolo ragno), mentre la testa è all’interno. Togliendo via la zecca, strappandola con le dita o aiutandoci con qualcos’altro, non è cosa da fare perché il rischio che la testa resti dentro, con la fuoriuscita di altri batteri e patogeni, è altissimo. Resta consigliato e altamente raccomandato affidarsi subito a un medico. Il modo migliore per togliere autonomamente la zecca è aiutarsi con un paio di pinzette con cui prendere l’insetto e iniziare a effettuare dei movimenti rotatori (come a svitare un tappo) fino alla rimozione completa dell’insetto dalla cute. Prima della rimozione sarebbe bene addormentare l’aracnide imbevendolo di alcol. Dopo la rimozione è bene ripulire la ferita disinfettandola, quindi rivolgersi subito al medico a cui raccontare l’accaduto. Ribadiamo però che il medico andrebbe consultato subito, anche per la rimozione dell’aracnide.

Malattia di Lyme sintomi

Il periodo di incubazione di questo morbo può variare dai 7 ai 14 giorni, ma può anche iniziare dopo 4 giorni e arrivare fino a 30 giorni. I sintomi possono essere diversi, cutanei ma non solo. Solitamente la prima fase è la comparsa di un eritema cronico, una macchia rossa che all’inizio non è facilmente individuata, ma che poi si estende diventando molto grande e a in forma circolare, ovale o, più raramente, triangolare. In genere al centro della macchia rossastra troviamo un’area più chiara.

Gli altri sintomi sono piuttosto eterogenei e riguardano in particolare la comparsa di febbre e dolori muscolari, oltre a un senso di spossatezza fisica, mal di testa, rigidità del collo, irritabilità, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, giramenti di testa, infiammazioni agli occhi, respiro corto. Se non curata e trattata in tempo i sintomi possono diventare molto più gravi, agendo sulla cute e in particolare sul sistema nervoso, determinando paralisi, debolezza agli arti, dolori muscolari e articolari, forte mal di testa, artrite, intorpidimento alle estremità, vertigini e dolore al petto.

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Malattia di Lyme terapia

Generalmente la migliore cura per il morbo prevede un ciclo di 2-4 settimane di antibiotici, a seconda di quanto l’insetto è rimasto aggrappato alla nostra corpo. Nei casi di entità più grave, la terapia antibiotica può essere somministrativa per via endovenosa. L’importante è iniziare le cure subito, perché prima è, maggiori saranno le possibilità di arrivare a guarigione completa (ma l’aver preso questo morbo non ci rende immuni da esso, quindi potremmo contrarlo di nuovo). Se invece la terapia si assume tardi o quando la situazione è più grave è possibile essere accompagnati da lesioni nervose e dolori articolari a lungo termine.

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