Tumore al seno: ora si può diagnosticare 5 anni prima

TARANTO – Il tumore al seno si potrà scoprire 5 anni prima dei sintomi con le analisi del sangue. Questa è la conclusione di uno studio pilota realizzato all’Università di Glasgow.

Secondo i medici, l’organismo riconosce subito le cellule tumorali e le combatte. All’inizio, però, i sintomi non si manifestano. La reazione immunitaria, infatti, sembra bastare, ma è solo un’illusione.

Infatti, in pochi anni, il cancro al seno si allarga e non lascia scampo. Oggi, si può guarire, ma nei casi più gravi viene asportato il seno. L’unica difesa per la salute è fare una mammografia ogni 6 mesi.

L’università di Glasgow, però, ha dato una speranza in più. Con un’analisi generica del sangue, infatti, già oggi un medico è in grado di capire se il sistema immunitario si sta muovendo. Quindi, si può usare questo dato per capire se le difese immunitarie stanno combattendo un tumore al seno o no.

Come riconoscere il tumore al seno con questo studio

La ricerca, condotta con l’Università d Nottingham e l’Abramson Cancer Center della University of Pennsylvania, prevede l’uso della biopsia liquida.

In questo modo, i ricercatori possono trovare nel sangue il marcatore TAA, che indica il tumore. A questo punto, si vede se ci sono già degli anticorpi che stanno agendo contro la cellula con quel marcatore.

Se sì, si possono predisporre le cure contro il cancro al seno già prima dei sintomi. La ricerca è stata condotta su 180 volontarie, metà con il tumore al seno e metà sane. Ovviamente, le donne che avevano già il cancro al seno avevano già questi marcatori.

Per 27 pazienti sane, invece, si è individuata la possibilità di agire in anticipo contro la malattia. Per i ricercatori, la diagnosi è sicura e ha una ragionevole precisione.

Serviranno altri test per capire se si potrà usare questo metodo come clinico. Nel frattempo, però, i ricercatori ritengono che questa diagnosi si può fare anche per altri tipi di tumore.

Sperimentazioni in corso

Al momento, le sperimentazioni sono avviate per i tumori a:

  • polmoni;
  • fegato;
  • colon-retto;
  • pancreas.

Si tratta di quasi 12mila persone solo per il tumore ai polmoni. L’idea anche qui è di trovare i marcatori TAA che identificano queste malattie prima che il cancro si sviluppi e dia i primi sintomi.

Per il cancro ai polmoni, c’è già un’analisi del sangue simile, la Early CDT-Lung. Se si risulta positivi, si fa una Tac per un controllo ogni 2 anni. Se i riscontri fossero gli stessi di quelli per il tumore al seno, gli scienziati potrebbero scoprire con largo anticipo il 70% dei tumori in circolazione.

Quando sarà disponibile questa diagnosi?

Al momento, questo tipo di diagnosi è in via di sperimentazione negli Stati Uniti. Il fatto che sia stata pubblicata in una rivista di settore, però, fa ben sperare. I risultati sono molto incoraggianti e, nei prossimi anni, si sapranno gli esiti anche per gli altri tumori in esame.

Per il momento, si deve aspettare qualche riscontro in più, ma i team di ricerca sono entusiasti per le loro scoperte. Se verificate nel lungo periodo, potranno essere la svolta per la diagnosi precoce.

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