Stanchezza Fisica e Mentale: Rimedi Naturali. Dal Ginseng al Ganoderma

SALUTE E BENESSERE – Quando la stanchezza riguarda non soltanto il corpo, ma anche la mente, si tratta di un disturbo psico-fisico, dipendente dalla stretta correlazione che intercorre tra essi. Infatti il benessere della sfera psico-emotiva condiziona la funzionalità degli organi, così come la buona salute degli organi influenza il tono dell’umore.

Le cause predisponenti a questo disturbo (che possono essere di vario tipo) ad un certo punto innescano una serie di sintomi che si concretizzano in un’evidente diminuzione di energie sia a livello fisico che mentale. Fortunatamente, se si soffre di stanchezza fisica e mentale, si possono prendere in considerazione efficaci rimedi naturali per affrontarla.

Il primo approccio per affrontare in maniera adeguata tale situazione è quello di riposare bene, cercando di migliorare la qualità del sonno, che rappresenta una delle principali risorse a disposizione dell’organismo per ricaricarsi ed eliminare le tossine accumulate.

Un’altra soluzione riguarda l’alimentazione, in quanto esistono alcuni cibi particolarmente energetici in grado di migliorare le prestazioni fisiche e psichiche dell’organismo, contribuendo ad attenuare la stanchezza.

In alcuni casi si rivela molto efficace anche l’impiego di integratori alimentari che, grazie alla loro composizione a base di minerali e vitamine, si comportano da complessi antiastenici ed energizzanti.

In ogni caso, prima di impostare uno schema terapeutico per curare la stanchezza fisica sarebbe consigliabile effettuare alcuni semplici controlli per cercare eventuali cause organiche.

Il primo step è quello di misurare la pressione arteriosa in quanto valori troppo bassi o comunque inferiori alla soglia di 120 mm Hg per la massima e 70 mm Hg per la minima possono provocare l’insorgenza di astenia.

La glicemia è un altro indice diagnostico molto utile; quando il suo valore scende al di sotto di 100 mg/dl si possono determinare condizioni predisponenti alla spossatezza.

Con un’analisi del sangue è possibile analizzare il valore della proteina C reattiva, indicante l’eventuale presenza di un processo flogistico che potrebbe determinare la stanchezza fisica.

Infine è necessario fare attenzione ad eventuali effetti collaterali di farmaci, soprattutto in caso di terapie croniche in quanto gli effetti collaterali possono determinare un nocivo fenomeno accumulo.

Rimedi naturali per la stanchezza fisica

I minerali rappresentano uno dei rimedi più efficaci per contrastare la stanchezza poiché sono in grado di ripristinare un corretto equilibrio idrico e salino a livello dei liquidi corporei.
Regolarizzando il volume del plasma e quindi del sangue, anche la pressione si normalizza contribuendo a limitare l’astenia muscolare generalizzata.

In particolare il potassio e il magnesio agiscono a livello della membrana cellulare regolando la sua permeabilità ed assicurando un corretto svolgimento degli scambi metabolici.

Gli acidi grassi omega-3 svolgono un’importante funzione di controllo sui processi biologici dell’organismo, riducendo l’indice flogistico ematico e supportando la produzione di energia.

Gli antiossidanti come alcune vitamine, i polifenoli, gli antociani, i tennini, lo zinco e il selenio, minimizzando lo stress ossidativo, potenziano la funzionalità degli apparati ed anche la loro reattività.

Il caffè e gli effetti della caffeina sulla stanchezza

La caffeina, un alcaloide presente nel caffè, è caratterizzata da un’azione stimolante e tonica sulla funzionalità del sistema nervoso e del muscolo cardiaco.

Il suo impiego determina un potenziamento della reattività neuronale, secondo cui le cellule nervose rispondono meglio e più velocemente agli stimoli; in questo modo il funzionamento delle fibre muscolari da esse mediato migliora e tutto l’organismo viene positivamente influenzato.

A livello dell’apparato cardio-circolatorio, la caffeina stimola il funzionamento del miocardio e di conseguenza anche la gettata cardiaca, per cui aumenta la quantità di sangue che arriva ad ossigenare i tessuti.

Grazie al potenziamento del processo di lipolisi (distruzione delle molecole di grasso) si determina un’incentivazione della produzione di energia che viene utilizzata dall’organismo per contrastare la stanchezza fisica.

Un equilibrato consumo di caffè rappresenta quindi un notevole aiuto per contrastare la sindrome astenica, a patto che la quantità di tale bevanda non superi limiti fisiologici.

Una quantità ragionevole è di circa 300 milligrammi di caffeina al giorno, che corrisponde a cinque tazzine di caffè; tale dose è assolutamente soggettiva poiché alcuni soggetti non sono in grado di superare le due o tre tazzina senza avvertire disturbi metabolici.

La caffeina presenta la sua maggiore biodisponibilità sotto forma di acido clorogenico, un composto particolarmente attivo a livello metabolico.
La sua proprietà nervina la rende attiva a livello del sistema nervoso, che viene eccitato dopo la sua assunzione.

Grazie alla capacità di migliorare le prestazioni muscolari, la sua introduzione stimola la reattività delle fibre nervose, esplicando un effetto antiastenico.

Il ginseng e la truffa della bevanda al bar

La radice del ginseng, da cui si ricavano i principi attivi utilizzati in fitoterapia, è caratterizzata da una struttura antropomorfa che rimanda alle sue proprietà adattogene.

Considerato un rimedio universale per ogni genere di disturbo, questo vegetale è dotato principalmente di proprietà anti-invecchiamento che favoriscono le funzioni biologiche delle cellule.

Grazie alla sua composizione a base di vitamine, glicosidi steroidei, gintoina e saponine triterpeniche, il ginseng trova largo impiego per contrastare la sindrome da affaticamento fisico.

Il caffè di ginseng si ottiene infondendo i suoi chicchi con la radice della varietà americana della pianta; considerato come una bevanda classificata a metà tra un alimento ed un integratore, questo prodotto viene servito anche al bar.

Le proprietà benefiche di tale sostanza consistono principalmente in una caratteristica tonicità che dipende dai principi attivi in essa contenuti; secondo numerose testimonianze, consumando abitualmente il caffè al ginseng aumenterebbe la stimolazione delle funzioni mentali, tra cui la concentrazione e la capacità associativa.

Secondo alcune ricerche scientifiche ancora in via di sperimentazione, questo prodotto avrebbe un’azione positiva sulla memoria e sulla vigilanza.
A livello organico si osserva una netta attività vaso dilatatoria ed ipoglicemica, accompagnata da un’azione immunostimolante.

Bisogna comunque porre particolare attenzione quando si intende consumare il caffè al ginseng al bar, in quanto spesso la sua preparazione non avviene in maniera corretta e la quantità di estratto è troppo basso.

Gli ingredienti del caffè al ginseng variano a seconda della marca, ma di solito una tazzina di tale bevanda contiene zucchero, caffè solubile, aromi naturali ed un’esigua percentuale di estratto secco di radice, corrispondente allo 0,04% del totale.

La vitamina D

La vitamina D appartiene al gruppo di composti liposolubili; si tratta di una macromolecola che favorisce l’assorbimento di calcio, fosforo e magnesio a livello intestinale, intervenendo su diversi processi metabolici.

La sua maggiore quota è di origine endogena poiché essa è scarsamente presente negli alimenti, nei quali aumenta la propria concentrazione unicamente se sottoposta a radiazioni ultraviolette.

I cibi più ricchi di vitamina D sono: il latte, i formaggi, parecchi cereali, i succhi di frutta e molti prodotti vegetali derivati dal latte di soia.

La quantità necessaria all’organismo varia in rapporto all’età del soggetto ed al suo stile di vita (maggiore o minore esposizione alle radiazioni solari).
La percentuale endogena viene sintetizzata in forma inattiva per poi venire convertita in forma attiva a livello di fegato e reni.

La sua funzione principale è riconducibile al controllo sul metabolismo del calcio ed al processo di ossificazione, che, in condizioni fisiologiche, si verifica quando la vitamina D è presente in concentrazioni sufficienti ed è disponibile nella forma attiva.

La vitamina D svolge un’efficace attività antiastenica, partecipando alla diminuzione dei sintomi collegati alla sindrome di stanchezza fisica.

Stanchezza mentale: rimedi naturali

La stanchezza mentale, come quella fisica, consiste in una mancanza di forze (in questo caso intellettive) che condiziona in maniera evidente la qualità di vita del soggetto.

Tale condizione porta ad un deterioramento delle performance riguardanti numerosi aspetti, tra cui: la concentrazione, la capacità di fare collegamenti logici, la memorizzazione, l’abilità associativa.

La stanchezza mentale è una condizione estremamente invalidante soprattutto per quelle persone che basano la propria professione sulle funzioni intellettive.

L’eziologia di tale disturbo può essere la conseguenza di un periodo di surmenage, del perdurare di condizioni stressanti, della carenza di vitamine e minerali oppure di insonnia cronica.

La componente psicologica gioca un ruolo di primaria importanza nella genesi della stanchezza mentale, anche se non bisogna escludere il coinvolgimento organico.

La mente umana non è programmata per compiere più azioni contemporaneamente e tale attività “multitasking” determina un’eccessiva e spesso dannosa iper-stimolazione, che provoca l’affaticamento psicologico.

Questo disturbo si manifesta con una sintomatologia che inizialmente appare piuttosto sfumata ed indefinita, per poi assumere caratteri più definiti dopo un certo periodo.

Il primo segnale di solito è rappresentato da una variazione del ritmo circadiano, consistente in modificazioni del bioritmo sonno/veglia, spesso accompagnate da periodi di vera e propria insonnia.

La deprivazione di sonno influisce molto negativamente sullo stato di salute e, se dapprima si nota l’insorgenza di problemi unicamente mentali, nel tempo si manifestano anche chiari sintomi organici.

Il Ganoderma Lucidum

Conosciuto anche con la denominazione di Reishi, è un fungo originario della Cina ed è caratterizzato da un rosso cappello lucido (da cui deriva il suo nome).

Dotato di spiccate proprietà energizzanti e toniche, il micete viene considerato tra le dieci sostanze naturali più efficaci esistenti in ambito fitoterapico.

Viene impiegato sotto forma di polvere, di solito come integratore in capsule, per le sue efficaci proprietà energizzanti e rivitalizzanti.
Dal punto di vista nutrizionale, il Ganoderma lucidum contiene numerosi composti bioattivi, tra cui triterpeni, nucleotidi, glicoproteine, cerebrosidi, acidi grassi ed ergosteroli.

La sua concentrazione di minerali è costituita soprattutto da rame, ferro, zinco, magnesio, manganese, calcio e potassio; inoltre comprende anche acido folico, numerosi aminoacidi essenziali, adenosina e steroli precursori di ormoni.

Nel complesso la sua composizione è ricca di quasi tutti gli elementi nutritivi indispensabili all’organismo e pertanto svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di alcune patologie dismetaboliche, tra cui la stanchezza mentale.

Da qui il successo negli ultimi anni dei più disparati prodotti e bevande al Ganoderma Lucidum: dal classico te verde al caffè Organo Gold.

Grazie al suo potenziale adattogeno, soprattutto negli ultimi dieci anni, questo fungo trova largo impiego in numerosi disturbi di varia natura, sia organici che psicologici, in relazione alle sue efficaci attività stimolanti.

Il guaranà

Il guaranà è un vegetale dai cui semi viene estratta la guaranina, un principio attivo che svolge funzioni analoghe a quelle della caffeina e che, pertanto, viene utilizzata come stimolante e tonico.

I suoi semi contengono anche circa 8% di caffeina, il potente alcaloide dotato di numerose proprietà energizzanti tramite il potenziamento della sintesi di adrenalina e noradrenalina.

Tali neuromediatori favoriscono lo svolgimento delle reazioni metaboliche, consigliando l’impiego di tale composto in caso di affaticamento psico-fisico e mentale oppure durante lunghe convalescenze.

Secondo le più recenti linee guida, il guaranà migliora la resistenza intellettuale, favorendo i processi intellettivi, migliorando la memoria e potenziando le facoltà associative.

Si tratta di un vegetale molto efficace, che deve venire impiegato con particolare attenzione, soprattutto nei casi di affaticamento psico-fisico conseguente a prolungati periodi di stress, oppure quando l’organismo si trova in condizioni di carenza nutrizionale.

Integratori alimentari naturali: dalla curcuma al ganoderma

Gli integratori alimentari naturali sono un rimedio realmente efficace nei confronti dei problemi che derivano da uno stato di stanchezza fisica e mentale.

Lo zenzero

Lo zenzero è un vegetale i cui principi attivi vengono ricavati dal rizoma, ed i cui costituenti biologici sono lo zingiberene, il gingerolo, il cineolo ed alcuni alcoli.

Dal punto di vista fitoterapico, il suo impiego è finalizzato alla cura di problemi organici (cattiva digestione, disturbi epatici, coliche intestinali, meteorismo, nausea e vomito) e psicologici (stanchezza mentale, depressione, ansia, irritabilità e insonnia).

Gli elementi attivi svolgono una notevole funzione anche a livello del sistema nervoso centrale, contribuendo a migliorare i processi di trasmissione sinaptica degli impulsi.

L’olio essenziale di zenzero trova largo impiego in caso di stanchezza psico-fisica in quanto viene utilizzato per massaggi energizzanti sull’intero organismo, contribuendo a riequilibrare anche le energie mentali.

Il suo aroma particolarmente rilassante agisce in maniera benefica a livello della sfera psico-emotiva e determina un allentamento delle tensioni psichiche responsabili di affaticamento intellettuale.

Curcuma

La curcuma è un vegetale dal cui rizoma tuberizzato si ricava una polvere di colore giallo arancio molto ricca di principi attivi fitoterapici largamente utilizzati nella cura e nella prevenzione di numerosi disturbi.

Per le sue caratteristiche fortemente energizzanti, la curcuma viene usata nella preparazione di molte ricette vegane, in quanto è in grado di fornire all’organismo tutti gli elementi di cui ha bisogno per il suo benessere.

I componenti chimici più abbondanti sono i curcuminoidi, tra cui soprattutto la curcumina, estremamente efficace per molti disturbi dell’apparato digerente e del fegato.

Oltre alle proprietà curative di tipo organico, la curcuma è dotata di caratteristiche terapeutiche anche per disturbi psicologici, come la stanchezza mentale.

La sua biodisponibilità risulta potenziata quando viene impiegata in associazione con la piperina (sostanza ricavata dal pepe nero) in quanto le loro attività si potenziano sinergicamente.

Gli integratori a base di curcuma e piperina agiscono incentivando le reazioni cataboliche di lipolisi, tramite cui le molecole di grasso vengono demolite per produrre energia.

Sfruttando tale energia immediatamente disponibile, le cellule del sistema nervoso centrale vengono rivitalizzate, con conseguente miglioramento della funzionalità della corteccia cerebrale.

A livello della corteccia cerebrale si trovano numerose aree encefaliche responsabili dei principali processi intellettivi; quando il loro funzionamento è modificato si instaurano vari disturbi, tra cui anche l’astenia psichica.

L’impiego della curcuma, in seguito alle numerose azioni terapeutiche da essa svolte, contribuisce a rendere più funzionali le varie aree corticali che, di conseguenza, esplicano al meglio le loro potenzialità.

Echinacea

L’echinacea è una pianta erbacea fiorita da cui si ricavano sostanze nella cui composizione fitochimica si trovano tre classi di composti: l’olio essenziale ricco di terpeni; glicosidi e flavonoidi (tra cui l’acido caffeico, l’acido cinnamico e l’acido chinico); e i polisaccaridi tra cui amido ed inulina.

Grazie alle sue proprietà adattogene, l’echinacea viene considerata un fitofarmaco utilizzabile in numerosi ambiti sia organici che psichici; in particolare la sua azione immunostimolante ha un’efficacia decisamente superiore a quella di farmaci tradizionali.

Essendo dotata di un notevole potere antiossidante, questa pianta contrasta la formazione di radicali liberi rallentando i processi di invecchiamento cellulare.

Tale proprietà viene sfruttata con successo per stimolare la moltiplicazione dei neuroni a livello encefalico, migliorando in questo modo tutte le funzioni intellettive.

In caso di stanchezza mentale, le proprietà stimolanti dell’echinacea assicurano un miglioramento dello stato di percezione delle stimolazioni esterne, attivando di conseguenza le risposte nervose e muscolari tramite
l’attivazione delle giunzioni neuro-muscolari (placche neuro-motrici).

I rimedi naturali, rappresentati sia da singole molecole che da integratori alimentari multifattoriali, vengono impiegati con successo in caso di astenia organica e mentale, in quanto riescono a potenziare i processi fisiologici già normalmente presenti, ma che, in seguito all’insorgenza del disturbo, tendono a deteriorarsi.

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