Grottaglie. La Gravina di Riggio in uno scenario suggestivo

In uno scenario suggestivo caratterizzato da una macchia mediterranea sparsa, si trova la Gravina di Riggio, in un canyon naturale, nel Parco regionale terra delle Gravine.

Nasce dove un corso d’acqua a carattere torrentizio incontra il banco calcarenitico affiorante. Ci troviamo in una valle con un laghetto, una piccola cascata naturale e i segni di un passato che va dalla preistoria al X secolo.

La si può raggiungere a 4 chilometri da Grottaglie, in una valle profonda 25 metri ed estesa per 1300 metri.

La vegetazione che occupa questa zona è caratterizzata da innumerevoli specie di piante e una fauna difficile da trovare altrove.

Le pareti di tufo sono state scavate dall’uomo per potervi ricavare villaggi rupestri e luoghi di preghiera tutt’ora esistenti. Del X-XI secolo è la Cripta del Salvatore.

La Gravina di Riggio, nella parte iniziale è caratterizzata da un salto di circa 15 metri, chiamato il Caggione nella cui base, un tempo si formava un laghetto.

Nel territorio della Gravina di Riggio, sono state rinvenute alcune tombe a grotticella, attribuibili al periodo compreso tra il neolitico, l’età del bronzo e l’età del ferro e un villaggio di capanne, preistorico in cui sono rimaste tracce di fori di palificazione scavati nella roccia.

Alcuni lavori di scavo, condotti nel 1968 nelle vicinanze della “Casa Fortezza”, hanno rilevato l’esistenza di almeno 5 differenti stratificazione di diverse epoche storiche che vanno dal III millennio al IV secolo a.C.

Gli affreschi presenti nella chiesa anonima più grande, presente nella Gravina, sono di epoca successiva al X secolo. Questo fa ipotizzare l’epoca del villaggio rupestre medievale. Nel 1297, il villaggio è stato abbandonato, quando l’arcivescovo di Taranto ottenne dal Duca di Calabria l’autorizzazione a riunire gli abitanti dei diversi casali rupestri nell’attuale centro di Grottaglie, per ragioni di sicurezza,  ma forse anche per ragioni fiscali.

L’insediamento rupestre occupava l’intera gravina e si distinguono tre diversi nuclei di diversa concentrazione: uno a nord, dove si notano resti di fortificazioni, uno nella zona centrale e uno a meridione.

Fra le diverse grotte esistenti nella Gravina, quella che merita maggiore menzione e la “casa fortezza”, che si sviluppa su tre livelli. Nel tempo ha subito diverse trasformazioni e riadattamenti, a causa di ripetuti crolli, ma comunque è possibile ipotizzare una datazione al periodo classico o agli inizi del basso medioevo.

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