Manduria. Torre Borraco nata a protezione del territorio

La Torre Borraco si può raggiungere facilmente percorrendo la litoranea Taranto-Porto Cesareo e a soli 6 chilometri da Campomarino. A circa 500 metri ad ovest della torre, si trova il torrente Borraco.

Oggi si presenta molto decadente, non avendo ricevuto nel corso degli anni molti restauri. Come testimoniano alcuni documenti del tempo, si presume che già fosse esistente sin dal XVII secolo.  Oggi, nelle condizioni in cui si trova rischia di crollare all’improvviso.

Anche Torre Borraco, però, ha vissuto un periodo di splendore, quando Federico II vi abitava e accoglieva i nobili del tempo organizzando bellissime feste. Egli ne aveva cura tanto che provvide al restauro delle torri nel 1220, quando continue incursioni dei corsari costrinse a costruire diverse torri da utilizzare con la duplice funzione di vedetta e di baluardo di difesa.

Successivamente a quel periodo nacquero le torri di Monte dell’Ovo e quella di Burraco. Quest’ultima veniva utilizzata per controllare le fonti d’acqua dolce che erano oggetto di furto da parte delle imbarcazioni di passaggio, specie di quelle turche che necessitavano approvvigionarsi spesso. Allo stesso tempo, oltre ad appropriarsi dell’acqua, depredavano le imbarcazioni approdate.

Per molti secoli, la torre è stata abbandonata a se stessa. Nella prima metà del XX secolo crollò il tetto e tutta la zona venne ricoperta da una macchia mediterranea folta e selvaggia. Nel 2011, la torre è stata sottoposta ad un’opera completa di restauro, durata 3 anni circa e in questa occasione è stata costruita una scala.

Torre Burraco è collocata su un banco di roccia ed è stata realizzata tutta in conci di tufo. Su base quadrata e tronco piramidale, si presenta con dei beccatelli che creano una sorta di cornice attorno alla parte superiore.

E’ costituita da un ingresso, una cisterna e un deposito. Al suo interno è caratterizzata da un unico ambiente con volta a botte.

 

 

 

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