Martina Franca. Basilica di San Martino dedicata a Martino di Tour

La Basilica di San Martino a Martina Franca è la basilica minore pontificia chiesa matrice parrocchia chiesa giubilare di San Martino e Santa Comasia, di Santa Martina e della Madonna Pastorella.

Fu Papa Giovanni Paolo II che nel 1998 l’ha elevata alla dignità di basilica minore Pontificia. Nel 2002 è stata dichiarata dall’UNESCO “monumento messaggero di una cultura di pace”.

Anticamente la chiesa era a tre navate, divisa da due file di colonne, otto per lato. Quella centrale era larga quasi il doppio delle navate laterali ed era più elevata: al di sopra degli architravi delle colonne si alzavano alti muri con tante finestre, che davano luce all’intera chiesa.

Le navate laterali erano strette e poco più alte delle colonne, con tetto a falda costituito da travi protette esteriormente da lastre calcaree; a un terzo della lunghezza di ciascuna di esse, si aprivano le porte minori, dette porta australe a sud e porta boreale a nord.

In origine, alla struttura architettonica erano stati addossati soltanto il campanile e la sagrestia, formando un tutto omogeneo; nel corso del XVI secolo si edificarono altri ambienti di completamento.

Fra il 1531 e il 1544 si aggiunsero all’ala destra, la cappella del Santissimo Sacramento con ingresso dal tempio, in seguito sconsacrata e adattata a locale di servizio, e le carceri ecclesiastiche con accesso autonomo. Fino al 1580 l’ala sinistra si accrebbe dei corpi aggiunti della nuova cappella del Santissimo Sacramento, della cappella di San Vito e della casa della Confraternita del Santissimo Sacramento e con la sua cantina, aventi gli ingressi intercomunicanti dalla stessa ala.

Fra il ‘500 e il ‘600, la chiesa fu più volte rinnovata e ristrutturata. A causa del terremoto del 1743 che aveva arrecato molti danni, nel 1747 si decise di  abbattere il tempio romanico per sostituirlo con la nuova collegiata rococò.

Nell’odierna chiesa, i corpi aggiunti sono la cappella del Santissimo Sacramento, il campanile e la sagrestia. La superficie totale interna è di circa 1.117 mq.

L’interno della chiesa è illuminato dalla presenza di venticinque finestre di vario formato.
Vi sono in tutto dodici altari: quattro nelle cappelle ad arco situate nella navata fra la porta maggiore e le porte minori, sei nelle ali, nonché l’altare maggiore e quello del cappellone.

Giungendo alla basilica ci si trova d’avanti una facciata che s’innalza per circa 37 metri, su una base lunga 24, occupata dalla scalinata semicircolare di undici gradini. La facciata è divisa in due ordini sovrapposti mediante un’ampia cornice. L’ordine inferiore è modulato da sei lesene che finiscono con fregi ionici romani come fossero capitelli e presenta in basso quattro nicchie con statue di marmo rappresentanti Giovanni Battista e san Pietro (a sinistra) e san Paolo e san Giuseppe (a destra). Al centro dell’ordine inferiore si trova il portale maggiore con architrave e timpano spezzato, su cui sono posizionati due angeli e l’altorilievo raffigurante l’episodio di san Martino e il povero.

L’ordine superiore della facciata, che si restringe fino a 18 metri, è diviso in quattro lesene e pone in risalto la loggia centrale ad arco, con balaustra e frontespizio spezzato, ai cui lati si trovano due nicchie che alloggiano le statue di santa Comasia e santa Martina. La facciata si chiude con un timpano ad andamento mistilineo nel quale sono collocati quattro fiaccoloni ornamentali e la base della croce ferrea. Nel centro del frontone spicca lo stemma rappresentate il santo di Tours.

La porta meridionale è decorata da un frontespizio spezzato da un elegante cornice ovale con cartigli e putti. Fra l’architrave e il timpano compare un’iscrizione latina, che evoca il patrocinio di san Martino per i benefici concessi tra il 1712 e il 1737.

Il portale secondario presso il transetto sinistro, riprende motivi analoghi. L’iscrizione latina invoca l’azione continua del Santo Vescovo.

Il campanile dell’antica chiesa è stato inglobato nel transetto destro. Di ciò che rimane, si possono distinguere due ordini.

Ai lati della porta maggiore si aprono nelle murature due vani che formano due piccole cappelle. In quello sinistro era contenuto un sedile ligneo, poi sostituito da una lapide contenente il testo in latino dell’elevazione a Basilica minore. Nel vano destro è collocato il battistero, realizzato nel 1773 da Crescenzo Trinchese. La nicchia del battistero presenta vari elementi in marmo bianco e con rilievi finemente lavorati. Al centro si eleva la fonte battesimale, con il gruppo scultoreo del battesimo di Cristo. Completano il complesso, la lapide con una lunga iscrizione dedicatoria nella calotta della nicchia e il piccolo cancello in bronzo della balaustra.

Nella parte superiore della controfacciata, sopra la porta principale, è presente una vetrata istoriata, opera di Marcello Avenali, collocata nel 1956, rappresentante la leggenda della Liberazione di Martina dai Cappelletti.

Sopra la bussola si trova una grande lapide commemorativa, riccamente decorata da una cornice in pietra, con antistante un cavallo senza briglie simbolo del comune di Martina Franca.
All’interno della chiesa vi sono molte cappelle ed altari dedicati ai santi.

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