Mottola. Andiamo alla scoperta delle masserie dei Caracciolo

Sono almeno una trentina gli insediamenti agricoli esistenti nell’agro di Mottola. Quella più antica è la masseria Sorresso, il cui nucleo centrale venne costruito nel XVII secolo.

Agli inizi del secolo successivo sorse Il Colombo e fu la prima ad introdurre nel territorio, le prime giovenche di razza Frisona Olandese, oggi diffusissime nelle aziende zootecniche del triangolo Noci-Mottola-Martina.

La masseria Fioroni è caratterizzata da un antico jazzo, un alto muro a secco a guardalupo, la corte con i resti di un enorme albero di fioroni che probabilmente ha dato il nome alla masseria e dei vecchi trulli.

Sempre del XVIII secolo sono sorte le masserie Pentima e Scacchiemma, mentre della seconda metà del secolo nacquero Confrateria, Maldarizzi, Montanaro e Chiancarello, poste 15 km dal centro abitato.

Una masseria per lungo tempo contesa tra il Comune di Mottola e i De Sangro, prese il nome dalla chianca, la pietra calcarea tipica della zona.

Altre masserie della seconda metà del Settecento sono Belvedere e Giammariarizzi, nei pressi di San Basilio, mentre nella parte meridionale si trovano quelle di Acquagnora, Le Grotte, La Giunta e Casalrotto, sulle grotte dell’antico casale e sui ruderi del convento benedettino.

Nella stessa epoca fu edificata un’altra masseria, Il Tamburrello, che si trova a sud ovest di Sant’Antuono, nata agli inizi del Seicento come masseria di suini.

Agli inizi dell’800 nacque la masseria della Stingeta, e nella prima metà del secolo grazie al Casato dei Caracciolo vennero realizzate le masserie dedicate ai Caracciolo-De Sangro e ai loro componenti come Argentina, Beatrice e Isabella. Nacquero le masserie di Bellaveduta, Belvedere, Cassiere, Dolcemorso, Pizzoferro, Parchi del Conte e Simonetti.

Nel territorio mottolese vi sono molte masserie sparse, come i trulli di Pizzoferro Monsignore, Pandaro Perrini e Pandaro Lenti, Bellomo e Monaci.

Tra le masserie non ducali, di notevole interesse vi è la masseria de L’Aglio, posta a quota 445 mt s.l.m. a 25 km da Mottola e si ritiene che questa sia la più antica.

Un’altra antica masseria non ducale dotata di cappella è quella di San Francesco, chiamata sino ai primi dell’800 Petra Cavallo, posta al margine di una delle vie d’erba della transumanza. Fino al 1809 era di proprietà dei monaci francescani di Mottola, ed è legata ad una leggenda religiosa che riguarda direttamente il “Poverello d’Assisi”.

 

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