Taranto. Palazzo d’Aquino nel Borgo antico

Percorrendo le strade della parte antica della città di Taranto, ci sentiamo come proiettati in un tempo passato dove anche i muri e le strade ci parlavano di sé; ma ecco che scorgiamo, verso Pendio La Riccia, Palazzo D’aquino, una costruzione cinquecentesca che divenne proprietà della nobile famiglia D’Aquino nel seicento.

Di origine longobarda, era giunta a Taranto nel XV secolo, quando aveva partecipato assieme al principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, alla congiura contro Ferrante I di Napoli. Apparteneva ai D’Aquino, il noto scrittore e poeta Tommaso Niccolò d’Aquino.

Il Palazzo D’Aquino è stato destinato nel tempo a incontri culturali molto prestigiosi a cui partecipava tutta la nobiltà colta di allora.

Nei suoi primi anni, ospitò l'”Accademia degli Audaci”, un circolo culturale istituito nella seconda metà del Cinquecento dallo storico Giovanni Giovine e dal poeta Cataldo Antonio Mannarino. Negli anni che seguirono, grazie all’intensa attività letteraria di Tommaso Niccolò d’Aquino, avvenne lo sviluppo di questa Accademia che accoglieva studiosi di ogni settore culturale come filosofi, teologi, esperti di botanica e zoologia.

Questo consentì una crescita culturale a cui partecipavano importanti uomini di sapere appartenenti al Seminario Arcivescovile ed il Collegio dei padri Gesuiti. 

La destinazione prevista per il palazzo è attualmente quella di sede dell’Archivio Storico Comunale e sede dell’Università degli Studi di Bari.

Dal punto di vista architettonico, l’edificio ha una struttura quadrangolare; la sua facciata si presenta con un grande portale con a fianco due rocchi in granito che un tempo fungevano da paracarri. Ai lati del portale, si aprono due grandi finestre rettangolari con cornici imponenti.

Una lapide è dedicata all’illustre letterato tarantino e recita così:

“”Tommaso Niccolò d’Aquino in questa casa nacque nel 1665 e morì nel 1721. Qui ospitò l’Accademia degli Audaci. Il Comune nel secondo centenario della morte”.

All’interno del Palazzo D’Aquino, gli ambienti sono sviluppati tutti attorno a un cortile interno, mentre alle spalle degli alloggi vi era un bellissimo giardino dove i nobili usavano trascorrere le giornate estive per ripararsi dalla calura. Le sale interne si presentano ancora oggi con degli affreschi decorativi, in parte rovinati dal tempo.

 

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