Il Comitato per il Parco del Mar Piccolo difende la pineta di Torre Blandamura: no al porto turistico

TARANTO – Il Comitato per il Parco del Mar Piccolo ha lanciato una petizione indirizzandola al Ministero per l’Ambiente, alla Regione Puglia, alla Provincia di Taranto e al Comune di Taranto contro la realizzazione di un nuovo porto turistico presso Torre Blandamura, perché ciò andrebbe a impattare in maniera negativa sull’ecosistema della zona. Al momento in cui scriviamo, e a una settimana dal lancio, la petizione ha già raccolto oltre 6.300 firme: qualora si dovesse arrivare a 7.500 firme, la petizione rientrerebbe nel 10% delle petizioni più firmate sulla versione italiana della piattaforma Change.org.

Cosa dice la petizione

Nella petizione si legge che la località dove si vuole realizzare il nuovo porto turistico è “uno degli ultimi lembi naturali, non ancora distrutti dalla cementificazione selvaggia di cui la costa tarantina è stata oggetto a partire dagli anni Sessanta”. Interventi di questo tipo hanno spesso incoraggiato nuove costruzioni che sono andate a impattare negativamente sull’ambiente naturale e vietando l’accesso al mare in alcune zone. “L’area di Torre Blandamura, ancora miracolosamente intatta, costituita da pinete di pino d’Aleppo, da arbusti di lentisco, fillirea, cisti e da vegetazione alofila protetta da leggi comunitarie, rischia di scomparire in quanto su questo territorio è prevista la realizzazione di un porticciolo turistico, di importanti superfici, con annesse infrastrutture a terra che porterebbe alla distruzione di tutta la vegetazione e alla cementificazione della scogliera”. Inoltre “il porticciolo andrebbe a distruggere anche l’ambiente marino a fronte di remoti vantaggi economici per i privati”. Quindi il comunicato si conclude con la richiesta di aiuto per evitare una nuova violenza all’ambiente naturale e per dire no alla “ennesima privatizzazione degli ultimi lembi di costa in cui è possibile ancora accedere liberamente al mare”.

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