Turismo a Natale, a Taranto un crollo totale

Gli imprenditori si erano attrezzati per agire e reagire contro il covid, hanno fatto di tutto a spese loro pur di avere le carte in regola per mettersi a lavoro. Il turismo a Natale per loro è il più proficuo, in un anno tanto negativo chiunque ha cercato di fare il massimo ma a quanto pare non è bastato perchè poi sono arrivate le leggi del nuovo decreto. E così a causa del lockdown, tutto è andato storto.

Turismo a Natale, il decreto blocca il settore turistico

Turismo a Natale, l’unica cosa che il decreto Natale ha sconfitto è ancora una volta il turismo. Le famiglie e gli amici si sono riunite, mentre coloro che avrebbero potuto svolgere il loro lavoro senza creare problemi sono stati fermati. Senza covid, da Natale fino all’Epifania a Taranto ed in tutta la Puglia come probabilmente in tutta Italia, sarebbero arrivati 18 milioni di Italiani.

Ne viene fuori che tra affari e vacanze, circa 13 miliardi di lire sarebbero entrate nelle casse degli albergatori e degli imprenditori. Invece il calo delle presenze tra Natale e l’epifania, danneggerà il 90% di loro.

Le misure di contenimento hanno danneggiato le ultime strutture rimaste in piedi

A dirlo è Federalberghi, che parla di misure di contenimento che non hanno permesso a tutti quegli imprenditori di rialzarsi o almeno di fare un tentativo. Nessuno sforzo è servito. Per tutto dicembre, gran parte delle strutture alberghiere di Taranto hanno scelto di chiudere, qualcuno invece ha lavorato con la classica clientela business, ristretta.

Non c’è traccia di altre prenotazioni, qualcuno dice di averne accumulate poche, altri invece nessuna. Così la penalizzazione degli albergatori e di chi lavora nel settore extralberghiero è doppia, da un lato le misure anti contagio che hanno vietato gli spostamenti e quindi hanno fermato il turismo. Dall’altro chi aveva qualche soldo da parte lo ha dovuto spendere per mettersi in regola e rimanere comunque chiuso.

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