Tasse in calo in tutta Europa. E in Italia?

Le imposte costituiscono una delle più antiche forme di “obblighi finanziari” relativi ad ogni forma di reddito ricevuto ma corrispondendo il significato ad uno più ampio, ogni bene, anche quelli di prima necessità vengono tassati in qualche modo (basta pensare all’IVA). L’Italia da quando fa formalmente parte dell’Unione Europea condivide diversi standard molto complessi che evidenziano il peso ma anche l’efficacia fiscale operativa anno per anno, secondo un dato ufficiale da parte dell’OCSE, ossia l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, le tasse di buona parte dei paesi occidentali.

In Italia la situazione non è particolarmente diversa rispetto al solito ma merita comunque un’analisi, contestualizzando il tutto.

Il peso fiscale infatti va contestualizzato con il periodo storico ma anche confrontato con le nazioni simili.

Tasse in calo in tutta Europa. E in Italia?

Tasse in calo in tutta Europa. E in Italia?

Va calcolato il dato dell’incidenza della tassazione, ossia l’efficacia in senso generale delle imposte applicate sullo stato sociale, in buona sostanza  quanto le tasse sono “utili” allo stato e sul PIL di quest’ultimo.

In Italia questo dato, chiamato proprio incidenza delle imposte appare in una efficacia in percentuale sensibilmente più alta pari al 42,9% rispetto al 42,4% del 2021 e dal 42,6% del 2020. Questo significa che le imposte sono “leggermente” più efficaci anche se la media del calcolo delle imposte resta molto simile.

Si tratta di un dato, quello relativo all’incidenza che è incontrotendenza rispetto alla maggior parte dei paesi europei analizzati che ha visto una media generale, Italia compresa di un 34% contro il 34,2% del 2021 grazie al taglio delle accise nel 2022, che è stato deciso soprattutto per ridurre la difficoltà nel campo degli approvvigionamenti.

Le tasse sono quindi in ridotto ma comunque percepito calo, ma in Italia pur non essendo realmente più alte, sono più “effiaci”, un dato che può essere interessante per lo stato, meno per i cittadini, anche perchè il nostro paese è al 5° posto dietro la Francia (al 46,1%)  Norvegia con il 44,3% (+1,9%) Austria con il 43,1% (in calo di 0,2%) e Finlandia con il 43% . Nel contesto europeo si registra un sensibile taglio delle tasse pari a circa 0,15 di un singolo punto percentuale rispetto agli anni scorsi, anche per agevolare il riavvio delle economie, del resto il taglio del cuneo fiscale è in qualche modo un taglio delle imposte legate al mondo del lavoro concepite a partire dal governo Draghi e che proseguirà in maniera sensibile anche in vista del 2024.

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