Cerca questo vecchio gettone telefonico e sei ricco: FOTO

La telefonia intesa come abitudine e concetto è ovviamente nata con il telefono, ma si è sviluppata e continua a farlo con l’ausilio di strumenti e tecnologie che in modo progressivo hanno un impatto più o meno rilevante con le abitudini. Il gettone telefonico ha fatto sicuramente parte della storia della telefonia fin dagli albori, ed anche in Italia ha avuto una enorme diffusione, a partire dai primi decenni del 20° secolo. Un vecchio gettone telefonico oggi può valere cifre non indifferenti, anche perchè costituisce una vera e propria rarità, in alcuni casi.

I gettoni telefonici sono stati estreamamente comuni per buona parte dello scorso secolo per poi venire accantonati in un periodo di tempo relativamente breve.

Non sono però tutti uguali, in quanto anche questi oggetti mantengono una forma di diffusione diversa a seconda della tipologia e dal contest storico.

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Gettoni-telefonici

Sono stati impiegati in linea generale fino ai primi anni 2000, seguendo una forma di appetibilità che è stata legata a quella del telefono pubblic0, anche questo oramai meno diffuso a causa della telefonia mobile.

Un vecchio gettone telefonico risulta essere indiscutibilmente legato al contesto storico di appartenenza: dagli anni 50 fino agli anni 80 è stata sviluppata una grande quantità di esemplari, tutti relativamente simili e disposti in un modello ancora oggi molto riconoscibile. Quello che rende raro un gettone è fondamentalmente lo stesso che identifica qualsiasi altro oggetto, ossia l’unicità e la particolarità ma anche il fattore storico.

Importante valutare infatti i dettagli di un esemplare, e senza molti dubbi un gettone telefonico datato, corrispondente al periodo antecedente alla seconda guerra mondiale, può valere molto di più di quelli concepiti successivamente.

Il motivo è inerente alla disponibilità a dir poco ridotta ma anche ad una generale forma di fattore storico.

Un esempio è il gettone SET, concepito presso lo stabilimento di Napoli negli anni 30, a quei tempi i gettoni non erano prodotti da una singola agenzia ma erano dislocati presso società statali operanti in varie zone del paese. Questo esemplare è molto famoso tra i collezionisti ed oggi risulta essere disponibile in due versioni molti simili.

L’esemplare è quello “senza punto” alla fine della sigla T, che rende comunque un pezzo di questo tipo in grado di far guadagnare fino a 130-140 euro se presenta condizioni perfette (in “Ottimo stato” vale comunque poco più della metà). Se invece il punto alla fine della T è presente, il valore può raddoppiare quindi spingersi fino a circa 300 euro.

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