Le pettole di Santa Cecilia, soffici nuvole di pasta fritta

TARANTO – Le pettole però sono anche una leccornia che si prepara anche durante le feste di Natale e vengono servite calde e cosparse di zucchero, anche se sono in tanti a preferirli con ripieno di capperi, pomodorini e acciughe.

La versione salata si arricchisce anche con altri ingredienti come baccalà, pezzi di parmigiano, cozze crude, wurstel. Pare che le pettole di Santa Cecilia abbiano origine da quando un giorno la protagonista di questa storia preparò l’impasto per il pane ma lo lasciò lievitare troppo a lungo perché si mise ad ascoltare la musica degli zampognari e li seguì i vicoli della città. Una volta a casa, l’impasto era ben lievitato e quindi tuffò nell’olio le palline di pasta visto che non erano buoni per il pane. Quando i figlioli le chiesero come si chiamasse quella ricetta la mamma rispose “Pettel”, pensando alla focaccia che in dialetto tarantino si chiama “pitta”.

Ricetta delle Pettole di Santa Cecilia

Ingredienti: 500gr di farina, 250-400mL di acqua tiepida, ¼ cucchiaio da cucina di sale, 1 cucchiaino di zucchero, ¼ lievito di birra.

Pesare la farina, aggiungere il sale e mescolare. Sulla farina sminuzzare il quarto di panetto di lievito, aggiungere lo zucchero e sciogliere il lievito con un po’ di acqua. Munirsi di un cucchiaino e impastare mettendo a poco a poco l’acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Coprire la pasta con una tovaglia e far lievitare per 3-4 ore. Per ottenere delle pettole molto morbide basta far lievitare il più possibile l’impasto.

Mettere sul fuoco una padella con abbondante olio di oliva e farlo riscaldare, poi prendere un po’ di pasta con un cucchiaio e versarla nell’olio. Lasciare la pasta a friggere fin quando diventa dorata e girare di tanto in tanto. Scolare e servire le pettole ben calde.

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