Hai questa vecchia moneta con la croce? Ecco quanto vale oggi

Le monete costituiscono da tantissimi anni, secoli se non addirittura millenni, la principale forma di “ricchezza” utilizzabile quotidianamente nonchè la forma di denaro più conosciuta, oggi come in passato. In nazioni come l’Italia le monete e le banconote sono ancora molto inflazionate nell’utilizzo comune, ed anche il termine “testa o croce” fa riferimento ad una particolare forma di monete che presentano una croce. Ma quanto può far guadagnare una vecchia moneta con la croce?

E soprattutto, di quale si tratta, essendo una vecchia moneta da moltissimi anni non più utilizzata ed utilizzabile in ambito comune?

La moneta con la croce in questione può trovarsi in vecchi solai, mobili e oggetti simili ed è sicuramente un piccolo cimelio della storia della monetazione italiana.

Hai questa vecchia moneta con la croce? Ecco quanto vale oggi

Siamo abituati a concepire la lira come qualcosa di “familiare”, specialmente per tutti coloro che hanno effettivamente “vissuto” una valuta così importante ed incidente sotto vari punti di vista. Ma la lira è esistita ed è stata utilizzata anche da contesti temporali antecedenti di decenni allo sviluppo del paese unificato.

E’ stata infatti la valuta impiegata, sotto varie forme, da molti dei regni e ducati italiani, prima dell’Unificazione, che porterà poi alla nascita del Regno d’Italia, di fatto mantenendo una forma di costituzione dal Regno di Sardegna.

Proprio questa moneta risulta essere una antica emissione che fa parte della collezione di monete che sono state impiegate durante il Regno di Sardegna, coniate nelle zecche dislocate a Genova e Torino, le due città principali del regno di Sardegna.

L’esemplare evidenziato in foto aveva un valore di 1 lira, realizzato in argento 900, corrispondeva ad una moneta dal buon potere d’acquisto. L’emissione è stata  coniata dal 1831 al 1847, ed è evidente lo stemma reale dove spicca proprio una croce oltre che il profilo del re Carlo Alberto.

Quanto vale?

Anche cifre importanti, molto dipende però sia dall’annata, evidenziata sull’emissione direttamente ma anche dallo stato di conservazione.

La valutazione minima per un esemplare in condizioni almeno discrete è sui 200 euro, ma con condizioni migliori una moneta di questo tipo può addirittura valere migliaia di euro. Se risulta essere in condizioni Fior di Conio, ossia le migliori in assoluto, alcuni esemplari come quelli concepiti a Torino nel 1832 e 1835 possono portare a guadagni che sfiorano i 10 mila euro come valutazione massima.

Una valutazione su un esemplare in buono stato “galleggia” tra i 1000 ed i 3000 euro.

Hai questa vecchia moneta con la croce

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