Ex Ilva Taranto: ripristinati i fondi per le bonifiche

TARANTO – Grazie all’emendamento del M5S come annuncia Mario Turco i 575 milioni destinati alle bonifiche per la decarbonizzazione a Taranto sono salvi. La vicenda aveva scosso non poco l’opinione pubblica ionica.

Taranto, ripristinati i fondi per l’ex Ilva

“Alla fine i 575 milioni di euro sono salvi: saranno destinati alle bonifiche piuttosto che alla decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico. La decisione è stata presa con un blitz intorno alle 3 di questa mattina nel corso dei lavori in Congiunta delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio. L’onorevole del M5S, Vianello, è riuscito a coalizzare tutti , facendo convertire la parte dell’articolo 21 del decreto Milleproroghe. Contrari solo FDI e la Lega. Ricordiamo, che alla notizia dello spostamento dei fondi , molte associazioni e sindacati, tra i quali l’Usb, avevano intrapreso una protesta. Proprio l’USB ,con il suo coordinatore Francesco Rizzo all’indomani della notizia, scrive : “Al netto di tutto ciò, ringraziamo coloro che non hanno esitato ad essere al nostro fianco sin dai primi giorni di gennaio, e a condividere la posizione nettamente contraria rispetto ai tentativi di depredare ancora una volta il territorio jonico. Questo è stato un esempio di buona politica che si unisce al di là della bandiera di appartenenza, unicamente per il bene pubblico. Un ringraziamento particolarmente sentito va agli ex Ilva in AS che sono stati presenti e compatti nel manifestare per se stessi e per il territorio.” Questo il lieto fine della vicenda per Taranto.

Mario Turco del M5S esulta

Questa notte, in sede di discussione del DL Milleproroghe, è stato approvato l’emendamento del MoVimento 5 Stelle soppressivo dell’Art. 21, che prevedeva lo spostamento di 575 milioni di euro dalle bonifiche all’attività produttiva dello stabilimento ex ILVA. Abbiamo così restituito le risorse alle bonifiche e garantito ai lavoratori di Ilva in As di poter essere riqualificati e reimpiegati. Il M5S ha confermato le promesse fatte, difendendo le bonifiche dell’area più inquinata d’Europa e salvaguardato la possibilità di riqualificare e reimpiegare gli oltre 1.000 lavoratori di Ilva in A.S. da anni in attesa di un lavoro. La proposta normativa era inaccettabile e offensiva, così come abbiamo detto per primi sin dall’inizio, per una città che ha già sacrificato la vita di tanti cittadini e la sua storia.”

L’ambiente va tutelato

“Non è più possibile sacrificare la tutela dell’ambiente e della salute per un imprecisato e indefinito processo di decarbonizzazione su cui peraltro si nutrono forti dubbi di sostenibilità economica e di cui non si conoscono i contenuti dell’investimento. Adesso è il momento di realizzare e accelerare le bonifiche pianificate e finanziate da tempo. Taranto non può più aspettare. È il momento anche di dare risposte ad un territorio che ha nutrito la speranza di un processo di riconversione economica, sociale e culturale, avviato dal governo Conte II con il “Cantiere Taranto”, ma che adesso si è fermato. Per questo il MoVimento 5 Stelle continuerà a sostenere che qualunque processo di riconversione industriale deve prevedere l’introduzione della Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (VIIAS), in modo da prevenire rischi alla salute dei cittadini e danni all’ambiente. È il momento che lo Stato si assuma la responsabilità di dare risposte definitive e di garantire soprattutto adeguate risorse alle urgenti necessità lavorative, sanitarie e ambientali.”

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