Mottola. Ammiriamo la Chiesa della Beata Vergine del Rosario

Alle spalle della Chiesa Madre, sul punto più alto della collina, si erge la Chiesa del Rosario.

I lavori furono iniziati nel 1649 e Monsignore Ludovico Della Quadra si occupò di ultimarli fino al 1700. Nei primi anni la chiesa venne utilizzata come oratorio.

Sul portale d’ingresso, in posizione centrale rispetto all’architrave, possiamo ammirare, incastonata una piastrella maiolicata che rappresenta la Vergine col Bambino nudo a mezza figura che appare dalle nuvole; infine una sigla di artista sconosciuto che indica la dicitura SMdelR 1752- Santa Maria del Rosario 1752.

Il 31 Dicembre del 1786, la chiesa venne consacrata da Mons. Stefano Ortiz Cortes, allora Vescovo di Mottola. La congrega s’insediò il 10 Febbraio del 1781 sotto il titolo della Vergine Santissima del Rosario.

Il campanile della chiesa risale al 1794 e l’anno dopo venne aggiunta una campana in bronzo. La più grande delle campane ha un diametro di 51 cm ed è firmata e datata Pietro Olita 1848. La campana in bronzo più piccola ha un diametro di 37 cm, sulle due facciate opposte reca da un lato la data “1892” e dall’altra la sigla “MB” che sarebbero le iniziati del fonditore).

La chiesa negli anni ha subito rimaneggiamenti ed ampliamenti. Su richiesta di Don Luigi Semeraro ed autorizzazione di Mons. Giocondo De Nittis, nel 1897 la chiesa fu dotata di sette stazioni della “Via Matris Dolorosae”.

Nel 1902 la cappella venne pavimentata e fu smantellata la superficie terrazzata. Fu aperta anche una nuova edicola votiva e fu rivestito di marmi l’Altare del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1986 venne restaurata la facciata.

L’1 aprile 1990, fu benedetto dal Vescovo di Castellaneta Mons. Martino Scarafile il nuovo portone d’ingresso, rivestito di tre pannelli di bronzo raffiguranti: “l’Istituzione del SS. Sacramento”, la “Natività” e la “Risurrezione”.

Entrando nella Chiesa del Rosario si è colpiti dai dettagli che la impreziosiscono. Lo stile utilizzato è il Barocco e la luminosità è favorita dalla presenza di otto finestre fra cui sei sono aperte con vetrate policrome e due opposte, sono murate e sormontate da una coppia di teste di cherubini alati.

Vi sono due altari in stile Rococò, settecenteschi e altri due sono di stile Ottocentesco. L’Altare Maggiore è un manufatto originale in pietra locale realizzato intorno al 1751. Nell’unica navata esistente vi sono cinque Altari fra cui uno è dedicato all’ Addolorata con Gesù Morto risalente al XVIII secolo che ha al di sopra lo stemma del cuore trafitto, sormontato da una corona.

Gli altri altari sono dedicati ad alcuni santi fra cui San Pasquale Baylon e San Luigi Gonzaga. Sul primo altare è presente il quadro del Santo restaurato nel 1998 da Domenico Affortunato che divenne sacerdote nel 2008. Il quadro del secondo Santo fu eretto dal teologo Don Michele Marinosci. Quest’altare è sormontato dallo stemma gentilizio della famiglia Marinosci.

L’altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù e di Maria venne realizzato per volere di Don Nicola Semeraro, Rettore del Sodalizio.

 

 

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