IRPEF, novità che lascia senza parole: ecco cosa sta succedendo

Fastidiosa, odiata ma necessaria è una entità come l’IRPEF che è una imposta generalizzata improntata ad essere pagata nei confronti dello stato italiano, da qualsiasi forma di cittadino che ha una posizione lavorativa di qualche tipo, ma non si tratta di un importo unico per tutti, al contrario oltre ad essere variabile, essendo concepita in scaglioni di reddito, viene anche modificata a cadenza regolare in modo da favorire più o meno diverse posizioni.

Le novità relative all’IRPEF generalmente sono improntate come strumento di governo, in modo da “aggiustare” alcuni ambiti considerati squilibrati.

Quali sono le principali novità inerenti l’IRPEF allo stato attuale, e quali sono quelle che probabilmente saranno individuabili nei mesi a venire?

IRPEF, novità che lascia senza parole: ecco cosa sta succedendo

IRPEF

Ci sarà quasi sicuramente una nuova riforma fiscale a partire dal 2024, e tra le novità già in cantiene (ma non ancora ufficialmente decise da parte dell’attuale contesto di governo) spiccano quelle relative agli scaglioni.

Sostanzialmente l’ordinamento dello stato italiano genera una forma di imposta sul reddito delle persone fisiche in modo graduale a seconda del reddito, in base all’anno solare. In senso generale, scaglioni con fasce di reddito più elevate andranno a pagare di più anche se questo va ovviamente contestualizzato con le tipologie di figure lavorative.

Gli attuali scaglioni di reddito sono i seguenti:

  • 23% per i redditi fino a 15 mila euro;
  • 25% per i redditi da 15.000,01 a 28 mila euro;
  • 35% per i redditi da 28.000,01 a 50 mila euro;
  • 43% per i redditi oltre 50 mila euro.

Questi sono quindi 4, e già rispetto alla precednete valutazione, gli Scaglioni risultano essere di meno, in quanto quello “centrale” è stato unito al terzo. Con l’introduzione possibile di una forma di flat tax, come sbandierato anche durante la campagna elettorale (per sommi capi la Flat Tax è una forma di ammortizzamento generale delle tasse comportando un taglio generalizzato che però inevitabilmente porta anche ad una minore  forma di entrate per lo stato), gli scaglioni potrebbero passare da 4 a 3:

1° (fino a 15.000 euro) 23 per cento
2° (da 15.000 a 50.000 euro) 28 per cento
3° (oltre 50.000 euro) 43 per cento

Si tratta ovviamente di ipotesi, ma è evidente che il primo scaglione sarebbe identico, mentre quello del 35 % sarebbe di fatto accorpato agli altri due, con la condizione che sarebbe sostanzialmente la “fascia di reddito media” a pagare di più.

Come detto, per ora sono ipotesi sul tavolo, ma è abbastanza probabile che data la maggioranza di governo, si procederà verso una generale condizione di stabilizzazione.

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