TARANTO – Sulle emissioni provenienti dal polo siderurgico di ArcelorMittal, anche l’Arpa ora conferma quanto dichiarato dal consigliere comunale Battista nei giorni scorsi.
Infatti, a seguito della segnalazione, il sindaco aveva mandato una richiesta di accertamenti direttamente al Ministro dell’Ambiente.
Acido solfidrico (H2S) e anidride solforosa (SO2) sarebbero stati il 21 febbraio superiori alla soglia di tolleranza. Lo studio del direttore Vittorio Esposito è arrivato a:
- Comune di Taranto;
- Asl di Taranto;
- Prefettura;
- Vigili del Fuoco.
In più, le rilevazioni riguardano la centralina “Meteo Parchi (426,2 µg/m3), interna allo stabilimento ArcelorMittal Spa, e presso la centralina della rete QA “Machiavelli” (369,6 µg/m3) del rione Tamburi” hanno spiegato dall’Arpa.
Infatti, il picco sarebbe arrivato alle 3 del mattino del 21 febbraio per l’acido solfidrico. Invece, le emissioni di anidride solforosa avrebbero cominciato a superare la soglia già il giorno prima.
Quindi, ora la palla sulle emissioni su ArcelorMittal passa a Ispra, che dovrà fare ulteriori accertamenti. Infatti, le valutazioni non sono a carico dell’Arpa, ma dell’Ispra. In compenso, l’ente si mette a disposizione dell’Asl del territorio su richiesta.
Infatti, ci sarebbero potenziali rischi per la salute, ma l’ente regionale non ha la competenza per procedere, dato che il polo siderurgico è di interesse nazionale. Questo aspetto era stato evidenziato da Michele Emiliano nell’audizione alle Commissioni a Roma.