Sottrazione fraudolenta: attenzione, ecco di cosa si tratta

Spesso le parole particolari, che fanno parte del fitto e complesso sistema giuridico italiano, sono comprese solo quando queste diventano di “dominio pubblico” oppure quando siamo noi stessi a doverne comprenderle l’origine effettivamente parlando. E’ il caso st avolta della Sottrazione fraudolenta, condizione che fa parte del sistema legale del nostro paese e viene corrisposta a mo di sanzione effettiva, che è emersa come terminologia in questi giorni.

Come molti altri termini poco conosciuti, anche quello della sottrazione fraudolenta legata al mondo delle imposte è divenuto qualcosa di “cliccato” sui vari motori di ricerca.

Ma cosa indica? E quali “problemi” comporta? Ecco una rapida spiegazione del termine e della sua efficacia.

Sottrazione fraudolenta: attenzione, ecco di cosa si tratta

Sottrazione fraudolenta

E’ divenuto relativamente virale perchè il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi , risulta essere accusato proprio di sottrazione fraudolenta a causa di una questione che ha qualche anno di età: il noto critico d’arte nonchè personaggio pubblico, secondo l’accusa non avrebbe corrisposto alcuni debiti verso lo stato.

In questo caso Vittorio Sgarbi è sotto indagine per non aver corrisposto il pagamento di  715 mila euro, relativi ad alcuni beni artistici acquistati dal critico d’arte durante gli scorsi anni, attraverso varie aste.

Come specificato dal testo della legge, di per se la sottrazione fraudolenta non corrisponde ad un crimine vero e proprio ma se risulta essere  evidente una o più azioni concepite per non corrispondere ad una giusta forma di tassazione, il tutto può diventare penale, e corrispondere anche a diversi anni di reclusione.

In questo caso uno dei beni che risulta essere stato fonte di interesse da parte dell’accusato sarebbe stato di fatto acquistato dalla compagna al fine di non corrispondere alla quantità di tributi, condizione che avrebbe portato all’accusa principale di sottrazione fraudolenta, che può portare alla reclusione da  sei mesi a quattro anni se risultano essere presenti elementi che portano ad una valutazione non corretta del bene acquistato, al fine di pagare un ammontare di imposte inferiore rispetto al reale valore, in buona sostanza l’accusa può portare anche ad un sanzione che sfocia nel penale se emergono sufficienti prove di tentativi di modificare la valutazione di un bene acquistato.

Nello specifico del caso, trattandosi di una personalità in vista oltre a ricoprire una carica istituzionale, l’accusa potrebbe anche forzare le dimissioni dal  ruolo di sottosegretario, a causa di potenziali categorie di situazioni che possono configurare anche il conflitto di interessi nel caso specifico.

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