Qualifica di “Operatore di innesto e potatura”. Destinatari sei detenuti del carcere di Taranto

TARANTO – Si è concluso il corso formativo con il quale sono stati rilasciati a sei detenuti le qualifiche professionali e gli attestati di “Operatore di innesto e potatura”.

L’idea è nata grazie a Programma Sviluppo in collaborazione con la direzione della Casa circondariale di Taranto “Carmelo Magli”.

Sono stati coinvolti in questo progetto, sei detenuti del carcere di Taranto che hanno seguito un percorso formativo durato oltre un anno, che ha permesso loro di acquisire le nozioni fondamentali di “botanica, fisiologia e fitopatologia vegetale, produzione e coltivazione agricola e anche di sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Massimiliano Turco, psicologo e referente del progetto per Programma Sviluppo, ha sottolineato l’importanza di questo percorso formativo che ha permesso ai detenuti non solo di acquisire delle professionalità, ma ha rappresentato per ciascuno di loro, una valida occasione di confronto e di riflessione personale sulle loro esperienze di vita e lavorative.

Iniziative sociali utili per il reinserimento nella società dei detenuti

Questo progetto ha voluto offrire ai detenuti la possibilità di avere uno sbocco lavorativo, una volta concluso il periodo di detenzione.

I detenuti hanno accettato con entusiasmo di avventurarsi in questo progetto, che per loro ha rappresentato un’occasione di riscatto.

Nel corso delle 180 ore, i corsisti hanno appreso i concetti teorici riguardanti l’innesto e la potatura, seguiti dai tutor formativi e dai docenti. Nel corso del progetto, per quanto riguarda le ore di stage, si è ricorsi all’aiuto di un “mentore”, scelto tra i detenuti, con competenze nel campo dell’agricoltura.

Lo stage è consistito in esercitazioni pratiche. Hanno riguardato l’innesto e la potatura e attività di preparazione del terreno alla coltura, alla semina, alla piantumazione e alla cura con dei trattamenti fitoterapici, fino alla raccolta dei prodotti agricoli.

Il momento più bello di questa esperienza è stato certamente quando i detenuti hanno provveduto alla ideazione, progettazione e alla realizzazione di due giardini della casa circondariale.

Giardino dedicato ad un agente penitenziario ucciso

Massimiliano Turco ha sottolineato il significato particolare che ha avuto la realizzazione del giardino dedicato a Carmelo Magli, agente penitenziario ucciso dalla malavita locale alla fine degli anni ’80. E’ stato realizzato un giardino concettuale, simbolo della lotta tra il male e il bene.

Come sottolinea Turco: “La loro partecipazione entusiasta alle attività è stata per noi l’attestazione della validità del percorso formativo: oltre alla crescita professionale, abbiamo toccato con mano una crescita personale dei corsisti provato dal comportamento esemplare manifestato durante il corso che ha permesso ad alcuni di loro di accelerare il percorso di riabilitazione”.

Il fatto che i detenuti si siano mostrati entusiasti e soddisfatti dei risultati ottenuti, dimostra quanto queste iniziative sociali siano utili per il reinserimento nella vita sociale degli individui che nella loro vita hanno vissuto situazioni traumatiche.

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