Taranto, CIA: diga di San Giuliano nega l’acqua agli agricoltori tarantini

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TARANTO – La CIA Due Mari denuncia l’uso incorretto della Diga di San Giuliano. Questa infatti, non è destinata solo agli agricoltori lucani, ma per il 50% è pugliese. La gestione però essendo a trazione lucana porta a usare “due pesi e due misure”.

A pagare le conseguenze di tutto ciò sono gli agricoltori del tarantino, ai quali è negata la possibilità d’avere lo stesso quantitativo d’acqua per l’irrigazione, che invece viene garantito alle aziende agricole site in Basilicata.

La CIA Due Mari richiede dunque un trattamento più equo per gli agricoltori pugliesi. Infatti, le calde giornate di questo periodo mettono in pericolo le colture. La situazione è molto grave, inaccettabile e ingiusta. Di fatto, la parte lucana ha un potere decisionale di tipo esclusivo, in modo del tutto ingiustificato, negando così agli agricoltori pugliesi ciò che dovrebbe essergli garantito.

Ecco perché la CIA ha deciso di fare appello all’Autorità del Bacino, alla Regione Puglia, all’ente regionale della Basilicata, al Consorzio per la Bonifica di Tara e Stornara e anche a livello politico ed istituzionale, facendo appello ad Emiliano affinché si prenda immediato conto del problema.

Sottotitolo: La CIA Due Mari denuncia l’uso scorretto del rifornimento d’acqua proveniente dalla Diga di San Giuliano. 

Silvia Faenza: Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 si occupa della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.